SOFIA, LA BAMBOLA
“Da dove venite?”
“Ecuador. Estamos aquí para obtener el permiso para
permanecer en Italia.”
“Va bene, prima però devo farvi delle domande. Tranquilli,
non c’è nulla da temere. Quando siete arrivati in Italia?”
“….En mayo?…. Disculpe, pero nosotros todavía no sabemos
bien italiano.”
“Ah, questo può essere un problema. Siete i genitori della
bambina? Come si chiama?”
“Paula. Paula, saluda al segnor.”
“…Ciao…”
“Signora posso intanto
fare delle domande alla bimba? I bambini imparano subito, forse lei mi capisce.”
“Jajaja, Paula, respuesta al segnor, recomiendo.”
“Ciao Paula, io sono Luca. Paula, posso farti delle domande?”
“…”
“Hai 8 anni, penso che capisci quello che dico. Vero?”
“….”
“Paula, respuesta!!”.”
“Con calma signora, a volte i bambini sono timidi. Paula però
mi sembra dagli occhi una bambina intelligente e intende tutto. Paula, noto che
tieni stretta una bambola. Come si chiama?”
“Lei si chiama Sofia.”
”Bel nome. E’ la tua bambola?”
”Sì. Mia.”
“Secondo te lei capisce l’italiano?”
“Sì, un pochino.”
“Era la tua bambola già in Ecuador?”
“Sì, ce l’ho da quando avevo due anni. E’ sempre stata con
me.”
“Chi è che le ha messo la gonna rosa?”
“L’ho vestita io stamattina. A casa ho tre vestiti di Sofia.”
“Senti, facciamo così. Posso fare a Sofia delle domande? Poi
parli tu per lei, mi devi solo dire cosa risponde Sofia.”
“Va bene.”
“Allora, sentiamo cosa dice. Siete venuti qui in aereo?”
“…Mi ha detto che il viaggio è durato tanto, un giorno
intero. Però le signorine ci hanno dato tanti biscotti e il succo d’arancia.”
“C’era qualcuno qui in Italia che vi aspettava?”
“Sì, c’era mia zia e mio cugino Henrique con il suo
bambolotto. Lui va già a scuola.”
“Sofia dove dorme adesso? In casa della zia?”
“Sì, Sofia dorme con me e papà e mamma in un lettone. Abbiamo
la nostra stanzetta.”
“Benissimo. Chiedi a Sofia se va a scuola.”
“Sì, andiamo a scuola insieme, facciamo la 2° C. Solo che lei
tiene verguenza e allora la metto nello zaino.”
“Stai tranquilla, prima o poi le passerà.”
“…Sofia mi ha detto di dirti che sei molto simpatico.”
“Dille in un orecchio che anche lei mi è simpatica. Ma piano
mi raccomando, è un segreto!”
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