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venerdì 2 settembre 2016

UNA RAGAZZA DETERMINATA

“Buongiuorno.”
“Buongiorno signora, come si chiama?”
“Mio nome è Valentyna e vengo da piccolo villaggio vicino Mosca.”
“Ti do del tu per semplicità allora, vedo che non capisci molto la lingua e sei senza Avvocato.”
“Sì, io faccio da sola.”
“Nella tua scheda leggo che sei molto giovane, hai 21 anni. Perché sei uscita dal tuo paese?”
“Io stavo bene, avevo lavoro come operaia. E fidanzata con raguazzo che mi voleva sposare. Ma quando ha scoperto che ero incinta è scappato via, ci ha abbandonate, me e piccola Olga.”
“Mi spiace.”
“(Valentina dice con rabbia una parola in russo)!!”
“Ehm… di solito in Tribunale si parla in italiano ma non so se è il caso di tradurre. E come mai sei venuta in Italia?”
“Tutti mi parlavano bene di Italia, nel mio paese venivano tutti qui a lavorare. Qui c’è futuro. Allora ho venduto tutto quello che avevo per comprare due biglietti di pullman.”
“Quanti giorni avete viaggiato?”
“Tre giorni di pullman. Non sapevo italiano, era avventura. E’ stata dura, piccola Olga piangeva sempre, povera bambina.”
“Perché sei venuta proprio a Milano”
“Perché qui ho mia amica. Ma non potevo vivere con lei, sua stanza piiiccuola. Allora primo sabato sera che ero in Italia le ho lasciato bimba, mi sono messa vestito bello e sono andata in discoteca.”
“Perché?”
“Per trovare uomo italiano.”
“E ci sei riuscita?”
“Sì. Dopo un mese siamo andate a vivere con lui.”
“Cioè, tu vuoi dirmi che quella sera ci sei riuscita senza sapere una parola di italiano, senza conoscere nulla del posto?”
“Quella sera io carica. E occhi parlano. Adesso lui vuole sposare me.”
“Sei una ragazza molto determinata.”
“…Tu ha fatto complimento?”
“Certo.”

“Spasiba.”

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