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giovedì 1 settembre 2016

AMA IL TUO SOGNO

“Senti, ma io ti vedo sempre così compassato e compito. Sai che sembri uno palloso?”
“In effetti il sospetto a guardare il mio strabiliante successo sociale mi era venuto. Dici che son troppo serio?”
“Fai tu. Ma tu non ti incazzi mai? Qualcosa oltre le righe?”
“Ad essere sincero raramente.”
“Mmmm che goduria.”
 “Senti a me. Io ho poche energie e incazzarsi è  mio avviso uno spreco. Si possono raggiungere i medesimi risultati in maniera più elegante, con meno fatica.”
“Dio che palle!”
 “E hai ragione anche tu. A volte è bello fare una sfuriata, dopo ci si sente meglio. Essere troppo educati non va bene. Però è raro che mi succeda.”
“Signor precisetto, ma tu hai mai fatto delle pazzie per amore?”
“Certo, ti posso raccontare una delle ultime, fresca fresca. Sai che dopo che la gatta è scappata ho stampato 1000 volantini.”
“Sì li ho visti, hai tappezzato il quartiere.”
“Beh, l’altro ieri ho ricevuto l’ennesima segnalazione. Avevano visto un gatto che somigliava al mio sotto una macchina, sono accorso  e PER UN’ORA sono rimasto accanto alla macchina a sussurrare “More… More…” e ad agitare i croccantini. Secondo me chi è passato vedeva solo uno che parlava ad un automobile. Scena un filo surreale.”
“Hihihi, che spettacolino. Un’ora così mi hai detto? Mi sa che ti han messo sui YouTube. Ma poi come è finita?”
“E’ finita che dopo un’ora attirato dai croccantini il gatto è uscito da sotto la macchina e mi ha mostrato il musino. Mi è bastata una occhiata per capire che non era lei, grande delusione. Gli ho dato i croccantini e me ne sono andato. Solo un altro falso allarme. Ma un giorno l’altro la troverò.”
“Aspetta però, mi hai detto che era una delle ultime, non l’ultima. L’ultima qual è stata?”
“Ehm mi vergogno un po’ a dirla…come faccio?”.
“Su dai, non ti preoccupare, siamo tra amici…”
“Va bene dai, te la dico. Tu però non dirla a nessuno.”
“Tranquillo, rimane tra noi.”
“Ieri mi ha telefonato il mio domestico peruviano.”
“Ah sì, Fernando. E allora?”
“Lui sa quanto ci tengo alla gatta e mi ha aiutato per come può.  I volantini per tutto il quartiere per esempio li ha attaccati lui. Beh, ieri mi telefona anche se non era il suo giorno perché….perché…”
“Perché….?”
“Segnor Luca, mi dice, ho sognato More! L’ho sognata che era sulle scale e mi diceva Socorro! Aiutami! Aiutami!”
“Sarà sensitivo?”
“In Perù faceva anche il curandero. Non ci crederai ma sono uscito di casa come un pazzo e ho controllato per tutte le scale, chiamandola e richiamandola…che matto che sono.”
“Quelli che sembrano meno matti sono i più matti di tutti. Carina, ma io ti avevo chiesto se avevi fatto delle pazzie per amore.”

“Ah, ma io avevo capito “per More”!”

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