TRATTO DA UNA STORIA VERA
“Signor Giudice, voglio giustizia!”
“Siamo qui per questo ma cosa è successo? La
sua istanza era un po’ confusa. Ammetto di non aver capito tanto bene.”
“Sono stato vittima di un’ingiustizia!”
“Questo l’abbiamo capito ma quale?”
“Sono stato derubato!”
“Da chi e come? Si spieghi. Noto che purtroppo
lei è senza Avvocato, questo non ci facilita le cose.”
“Quella è un’altra mafia, signor Giudice!
Appena hanno sentito il mio caso nessuno ha voluto accettarlo. Hanno tutti
paura!”
“E cosa ci sarebbe di così terribile?”
“L’anno scorso ero in una banda che ha fatto
una rapina in una banca, siamo riusciti a prendere due milioni di euro. Solo
che non mi han voluto dare la mia parte!”
“Mi scusi?”
“Avevamo studiato tutto nei dettagli, io guidavo
la macchina, un BMW velocissimo. E’ andato tutto liscio. Quando però la sera ci
siamo trovati in albergo a dividere i soldi mi hanno legato e sono scappati con
tutti i soldi!”
“Ah allora avevo letto bene. Sarebbe questo il
danno?”
“Quei soldi sono miei! Mi spettano! Mi hanno
pure dato tante bastonate per farmi stare zitto! Anche in testa! Ah ma io zitto
non sto!”
“Quindi li incolpa di lesioni e sequestro di
persona?”
“Quello è il meno, signor Giudice. Io ho la
testa dura e dopo un po’ mi sono liberato. No no, io penso solo ai soldi che mi
hanno preso.”
“Insomma, non si sono comportati lealmente con
lei.”
“No, niente affatto bene! Voglio giustizia!”
“E perché si è rivolto al Tribunale?”
“Perché so che voi potete scovarli facilmente
se volete, quella è gente che si nasconde però una scia di merda…oh mi
scusi….insomma, una traccia la lascia sempre. Poi quando li avete trovati ci
penso io.”
“No, impari a non farsi giustizia da solo. Dia
intanto i nomi dei suoi complici alla cancelliera…. signora cancelliera, poi
mandi tutto alla Procura…”
“Non si preoccupi, signor Giudice. Ho capito.”
“Grazie signora. Torniamo a lei, mi spiace che
è stato derubato e truffato. Forse ha altre avventure da raccontarci.”
“Tante guardi. Io con quei soldi mi sistemavo!
Mi compravo casa!”
“Mi sa che allora ci rivedremo. Senta, lei
conosce Platone?”
“Chi? Il figlio del Patata? Quello che a 18
anni va ancora a scuola? Ma quello è un intellettuale!”
“Sì, un tipo come lui. Solo che è vissuto
tanto tempo fa. Platone diceva che la lealtà è una qualità apprezzata da tutti,
anche da una banda di delinquenti altrimenti non potrebbe sopravvivere neanche
un giorno. Eppure lei che è così leale è stato tradito.”
“Sono degli infami! Degli infamoni!. Ma quando
li beccheremo dovranno darmeli, fino all’ultimo centesimo.”
“Mio caro signore, lei ha un concetto molto
alto della giustizia.”
“Io ho fiducia nella giustizia e so che voi mi
potete aiutare.”
“Consolante tutto questo, in un certo senso.
Vedete (il Giudice sui rivolge ai suoi collaboratori) c’è ancora qualcuno che
ha fiducia in noi. E lei stia tranquillo, caro signore, con il suo aiuto li
prenderemo. Tutti.”
“Maledetti!”
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