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sabato 3 settembre 2016

TRATTO DA UNA STORIA VERA

“Signor Giudice, voglio giustizia!”
“Siamo qui per questo ma cosa è successo? La sua istanza era un po’ confusa. Ammetto di non aver capito tanto bene.”
“Sono stato vittima di un’ingiustizia!”
“Questo l’abbiamo capito ma quale?”
“Sono stato derubato!”
“Da chi e come? Si spieghi. Noto che purtroppo lei è senza Avvocato, questo non ci facilita le cose.”
“Quella è un’altra mafia, signor Giudice! Appena hanno sentito il mio caso nessuno ha voluto accettarlo. Hanno tutti paura!”
“E cosa ci sarebbe di così terribile?”
“L’anno scorso ero in una banda che ha fatto una rapina in una banca, siamo riusciti a prendere due milioni di euro. Solo che non mi han voluto dare la mia parte!”
“Mi scusi?”
“Avevamo studiato tutto nei dettagli, io guidavo la macchina, un BMW velocissimo. E’ andato tutto liscio. Quando però la sera ci siamo trovati in albergo a dividere i soldi mi hanno legato e sono scappati con tutti i soldi!”
“Ah allora avevo letto bene. Sarebbe questo il danno?”
“Quei soldi sono miei! Mi spettano! Mi hanno pure dato tante bastonate per farmi stare zitto! Anche in testa! Ah ma io zitto non sto!”
“Quindi li incolpa di lesioni e sequestro di persona?”
“Quello è il meno, signor Giudice. Io ho la testa dura e dopo un po’ mi sono liberato. No no, io penso solo ai soldi che mi hanno preso.”
“Insomma, non si sono comportati lealmente con lei.”
“No, niente affatto bene! Voglio giustizia!”
“E perché si è rivolto al Tribunale?”
“Perché so che voi potete scovarli facilmente se volete, quella è gente che si nasconde però una scia di merda…oh mi scusi….insomma, una traccia la lascia sempre. Poi quando li avete trovati ci penso io.”
“No, impari a non farsi giustizia da solo. Dia intanto i nomi dei suoi complici alla cancelliera…. signora cancelliera, poi mandi tutto alla Procura…”
“Non si preoccupi, signor Giudice. Ho capito.”
“Grazie signora. Torniamo a lei, mi spiace che è stato derubato e truffato. Forse ha altre avventure da raccontarci.”
“Tante guardi. Io con quei soldi mi sistemavo! Mi compravo casa!”
“Mi sa che allora ci rivedremo. Senta, lei conosce Platone?”
“Chi? Il figlio del Patata? Quello che a 18 anni va ancora a scuola? Ma quello è un intellettuale!”
“Sì, un tipo come lui. Solo che è vissuto tanto tempo fa. Platone diceva che la lealtà è una qualità apprezzata da tutti, anche da una banda di delinquenti altrimenti non potrebbe sopravvivere neanche un giorno. Eppure lei che è così leale è stato tradito.”
“Sono degli infami! Degli infamoni!. Ma quando li beccheremo dovranno darmeli, fino all’ultimo centesimo.”
“Mio caro signore, lei ha un concetto molto alto della giustizia.”
“Io ho fiducia nella giustizia e so che voi mi potete aiutare.”
“Consolante tutto questo, in un certo senso. Vedete (il Giudice sui rivolge ai suoi collaboratori) c’è ancora qualcuno che ha fiducia in noi. E lei stia tranquillo, caro signore, con il suo aiuto li prenderemo. Tutti.”
“Maledetti!”


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