ROBERTO PAGLIANI
Oggi alle 18.00 ero davanti alla porta di casa di Roberto Pogliani, uno del nostro palazzo morto circa un mese fa. Insieme a me c'erano l'avvocato e un rappresentante del condominio, era la prima volta che qualcuno entrava in casa sua dopo la sua morte. Chissà che cosa troveremo.
Il motivo di questo ritardo è presto detto: Roberto era solo al mondo, viveva recluso in casa ed è morto improvvisamente. In questi casi la Polizia blocca ogni accesso per almeno un mese, in modo da non potere inquinare eventuali prove. Ma la causa della morte era stata un "semplice" infarto, non erano emersi problemi e quindi le proibizioni erano state tolte. Potevamo entrare.
Roberto non aveva una buona fama nel palazzo, era considerato un mezzo matto, anzi un matto intero: spesso urlava, faceva gli appostamenti vicino all'ascensore, in certi momenti buttava le cose fuori dalla finestra, aveva passato molti anni in Comunità etc. Io lo conoscevo da poco e notavo che si era legato molto a me, forse perché ogni volta che veniva da me gli davo da mangiare e lo ascoltavo (contro il parere di tutti: "Non farlo entrare in casa! E' pericoloso! Prende gli psicofarmaci! Stai attento!"). Mai successo nulla.
Perché oggi pomeriggio ero lì? Perché come Arte Terapia consigliata dalla sua psichiatra, lui dipingeva e pertanto mi aveva promesso uno dei suoi quadri. Purtroppo era morto prima di potermelo dare, ma io lo volevo fortemente. Chissà com'erano, in rete si trova poco.
(lui davanti ad un suo quadro)
Entriamo. Per primo visitiamo la sala cucina e la camera da letto, che sono in un casino pazzesco. Disordine dappertutto, robe per terra, rifiuti sparsi. Sento l'avvocato e l'amministratore decidere che bisogna buttare via ogni cosa e sgomberare l'appartamento. Chiameranno una ditta che farà piazza pulita, anche di mobili, elettrodomestici usati, vestiti, tutto.
Non deve rimanere più nulla. Ascoltandoli la cosa mi rende triste. E' questo che succede quando moriamo? Non interessa più a nessuno? Le robe nostre vengono sbattute tutte via come senza valore?
Io continuo a gironzolare per la casa e così entro nello studio da pittore di Roberto. Resto a bocca aperta. E' la stanza più luminosa della casa, con un grande tavolo su cui sopra ci saranno almeno cinquanta barattoli di colori diversi. Tutti aperti. Alle pareti sono appoggiati decine e decine di suoi quadri.
Mi aggiravo tra le opere di Robertino in silenzio. Che impressione entrare per primo nello studio di un pittore morto. Tele ovunque. Dipinti astratti, collages, variazioni di ogni forma e misura. In questa stanza si creava. Entra l'avvocato che avvisa che faranno presto una mostra postuma nel centro dove si curava con tutti i quadri, forse come capita a tanti artisti matti, Roberto Pogliani verrà rivalutato dopo morto. Ora di lui rimane la parte migliore. "Come Van Gogh!" e sorride.
Se proprio voglio, ne posso prendere uno. Ho preso questo.