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Buon compleanno :) (detto da uno che ti vuole bene e che spera in una tua visita un giorno o l'altro, questa speranza è importante per me)
UNA BRUTTA ESPERIENZA
"Ciao Luca, sono Giada, come va?"
"Giada! E' una vita che non ti sento! Come va nella tua villetta in Toscana?"
"Scusa se non mi sono fatta sentire ma ho avuto una brutta esperienza e mi sono sentita male. Un pomeriggio che stavo sola in casa, marito e figli erano fuori ed è venuto questo ragazzo extracomunitario che conosco perché ci doveva fare dei lavori in giardino. Mi ha detto che ci avrebbe fatto un buon prezzo e io ero contenta perché sono 2000 metri quadri di terra ma è proprio selvatica. Spine, cespugli, e lui mi faceva un preventivo e avrebbe pure raccolto le olive."
"Finora tutto regolare."
"Quando è venuto io ero in tuta, tutta brutta, spettinata, stavo dando da mangiare agli animali che c'ho e lui piano piano ha cominciato a farmi capire che gli piacevo."
"Ahia…"
"Discorsi sul sesso, che voleva qualcosa da me, che mi faceva un buon prezzo, che mi dava l'olio tutto l'anno. Mi metteva le labbra sul collo, che schifo, dopo mi son subito andata a lavare. Cioè mi ha preso per una prostituta?"
"E che gli hai risposto?"
"Che io sono sposata e poi per me è un ragazzino, ha vent'anni di meno, non mi va, non ce la faccio, non me la sento, mi lasciasse stare."
"E lui?"
"Ma no, ti prego, levati la maglietta, mi prendeva le mani, era insistente, ripeteva fallo per me, mi batte il cuore, non ce la faccio, mi piaci. Lui voleva entrare stavamo sulla soglia ma non l'ho fatto entrare. Avevo paura che mi buttava sul divano e mi violentasse. L'ho mandato via ma adesso io sono scossa, ho paura di rivederlo. Questo si incattivisce e viene qui in qualsiasi momento e purtroppo la mia casa non è protetta, è accessibile dappertutto, è fatta male, ha dei muri bassi che la circondano. Lui vede quando non ci sono macchine e…che devo fare, Luca? Quando sento dei rumori ho paura! Mi sento male."
"Mia cara, se questo ragazzo non ti interessa ti consiglio la linea dura. La prossima volta digli che se lo rivedi ancora chiami la polizia e gli aizzi contro il cane. Oggi non è più come una volta che le donne erano abbandonate a se stesse. Bene o male esistono leggi anti stalking. Non mostrarti debole. Ti assicuro che se gli dici che hai dato il suo nome alla Polizia questo sparisce alla velocità della luce.".
"Ho paura di qualche ritorsione, Luca. Ma che deve fare una? Un uomo deve capire che se io non voglio, quella è violenza! Io ho avuto paura! Paura! E' una vergogna, io non capisco come fanno certi uomini a fare certe cose… Ma come ti permetti? Non ho parole, se una donna ti dice di no, tu non devi insistere. Ma io sono stupida! Stupida!"
"Giada, raccomandazione inutile: per il futuro sviluppa il sesto senso per evitare altri pasticci. Una cosa deve piacere a te, non devi subirla."
"Io non ce l'ho! Non ce l'ho il sesto senso per queste cose."
"Sviluppa, sviluppa. Senti le tue amiche come hanno fatto. Non avere più paura."
PERCHE' TU E LEI VI SIETE SEPARATI?
Questa domanda mi ha fatto riflettere, devo raccontare una storia. Una storia incredibile. Serve anche per fare chiarezza a me stesso.
COME E’ INIZIATA: come sai a metà anni ‘90 io e lei siamo andati a vivere insieme. Il progetto era quello di formare una famiglia, due figli, una casa, le vacanze… Una cosa normale come succede sempre a tutti, a te, mamma e papà, i nonni, gli amici.
I primi mesi sono stati belli, pieni di speranze. Andammo a vivere pure in una casa con una stanza in più per i bambini. Succedeva però una cosa, lei non rimaneva incinta, aveva dolori forti, la nausea, le era venuta una candida gigante, che non passava e ci obbligava ad avere rapporti col preservativo.
Anch’io non è che me la passassi bene, il ginocchio destro mi faceva sempre più male, era una tortura. Pochi mesi dopo, a seguito di vari accertamenti e un ricovero, venne fuori per me la mazzata: SCLEROSI MULTIPLA. Dato che all’inizio i sintomi erano molto leggeri decisi però di tenerla nascosta, magari mi passava.
Niente, poco a poco il mio stato generale peggiorava. Anche lei stava sempre peggio e alla fine venne fuori anche per lei quello di cui soffriva, LINFOMA NON HODGKIN, un tumore alle ghiandole linfatiche.
Iniziarono così anni molto tribolati, in cui entrambi passavamo per cure, ospedali, medicine. Ricordo certe estati, in cui io telefonavo da un ospedale e lei rispondeva da un altro.
Belle vacanze con la famigliola, vero? Io ho sentito di coppie in cui magari uno si ammala, ma di coppie in cui entrambi si ammalano gravemente in giovane età non ne mai sentite. Mi è spesso venuto in mente in questi anni poi un pensiero: non hai anche tu l’impressione di un ECCESSO DI SFIGA? Un po’ di sfortuna è normale nella vita di una persona ma qui ce n’è troppa, qualcosa non va. Non me lo spiego.
Agli inizi del millennio successe un fatto molto positivo: lei guarì dal linfoma. Furono necessari due trapianti di cellule staminali, uno autologo (inutile), l’altro eterologo dal fratello (questo ha funzionato).
Ma la sua guarigione non fu indolore: per evitare recidive le bloccarono qualsiasi fattore di crescita interna, la congelarono dentro per così dire. A 32 anni le bloccarono le mestruazioni. Era come se l’avessero fermata ed era come andare a letto con un pezzo di ghiaccio.
Quante lacrime, quanta disperazione.
E c’era un altro problema: lei era guarita, ma io no. La forbice tra noi due iniziò a crescere. Io stavo sempre peggio, lei conduceva una vita quasi normale, “a parte” essere congelata dentro. “E se non godo io non devi godere nemmeno tu”. Anni che non auguro a nessuno.
Lei mi disse che non voleva fare la badante. Il nostro rapporto, i nostri sogni, le nostre speranze erano finite. Dovevamo pure lasciare la casa. Io iniziai a guardarmi in giro (e ti assicuro che ci misi tanto, ci sono uomini che già dopo due settimane lo fanno), trovai un’altra situazione e ci lasciammo. Io mi presi tutte le colpe perché mi cercai un’altra donna, ma lei sa benissimo perché mi ero cercato un’altra donna.
Se avete domande fatele pure.
Postilla: il fatto che lei abbia deciso di interrompere e io solo abbia eseguito lo si vede anche da un altro episodio. Quando chiesi di rimetterci insieme lei rispose decisa no.
GEMELLI
Una mia amica di tanti anni fa aveva una sorella gemella uguale a lei. Erano gemelle fisicamente monozigoti, cioè identiche fotocopie a parte alcuni piccoli dettagli che imparai presto a riconoscere. ma proprio dettagli.
Da notare poi che erano gemelle nel fisico, ma psicologicamente erano diversissime: è il famoso Paradosso dei Gemelli, fenomeno psicologico a cui vi posso assicurare non ci si abitua. Ne parlai qui.
Risposta di Luca Tartaro a Com'è avere un gemello identico?
Come tutte le cose veramente preziose, il libretto del parigino Renè Zazzo sui gemelli è introvabile ed esaurito. Ma se scovate in qualche bancarella “Il paradosso dei gemelli” non fatevelo scappare e acquisite. E’ un libriccino scritto benissimo, leggibile da tutti e pieno di perle preziose.
Il suo consiglio finale dovrebbe essere scolpito nella pietra, degemellarizzare la coppia. Solo così il bambino potrà trovare una sua identità autonoma. “Bisogna aiutare i gemelli ad emanciparsi l’uno dall’altro, come ogni bambino si è emancipato poco a poco da sua madre senza mai smettere di amarla”. Altrimenti si rischia di far crescere confusione, "gang in miniatura" e morbosità.
Ritorno alla mia amica che mi raccontò un suo trauma infantile: i genitori ebbero infatti la malaugurata idea di andare ad abitare in via Cimabue, il famoso pittore fiorentino maestro del ben più rinomato Giotto. Per inciso parlai su Quora anche di Cimabue. Toh, tutto si tiene.
Risposta di Luca Tartaro a Come essere un buon padre?
Perché da parte dei genitori fu sciagurata l'idea di andare ad abitare in via Cimabue? Perché una volta risuonava ovunque la pubblicità di Dom Bairo l'Uvamaro, in cui il frate pasticcione Cimabue ne combinava di ogni colori. E alla fine gli altri fraticelli lo prendevano sempre bonariamente in giro con la filastrocca Cimabue, Cimabue, fai una cosa ne sbagli due!
https://www.youtube.com/watch?v=iHQ6No2i8u4
Questa amica mi raccontava che da bambina non poteva uscire con sua sorella per strada che subito i ragazzini le dileggiavano con la canzoncina. E più erano rabbiose più le schernivano. Un incubo. Il massimo lo raggiunse a scuola, il giorno che la maestra le chiese dove abitava. Lei, temendo di essere presa in giro dai compagni, fece scena muta.
La maestra allora si rivolse alla sorella che era nella stessa classe. Anche lei scena muta. E la maestra, che pensava di essere presa in giro, insisteva, minacciava e loro sempre mute. Immagino queste due bambine silenziose e a testa bassa. Solo quando i genitori furono chiamati dalla Preside a scuola si scoprì l'arcano. Per un soffio evitarono un votaccio in condotta!
"Eh che cagnara, sbagliando si impara!" Mi raccomando dunque, se incontrate casi simili degemellarizzate!
EDIT: ma come si fa nella pratica a degemellarizzare? Si può incominciate col dare nomi senza la stessa iniziale, a vestirli diversamente, ad iscriverli in classi diverse etc. Ognuno sviluppi la sua autonomia
CHINOTTO TOUR
In questa notte insonne del 2025, gironzolando su Instagram, sono venuto a conoscenza di un singolare e recente fenomeno, il "CHINOTTO TOUR". Interviste, recensioni, promozioni, influencer, ospitate a radio o tv, tutto il repertorio. Partito dalla piattaforma OnlyFan sta dilagando ed è diventato quasi un fenomeno di costume.
Vediamo di dirlo senza scadere in volgarità. Si tratta da quel che ho capito in pratica di questo: procaci e divertite ragazze girano per tutta Italia (il tour) somministrando rapporti orali (i chinotti) un poco a tutti. E il fenomeno sembra in aumento. Non mi sono molto chiare però le modalità con cui si svolge (in discoteca? In casa? Per strada? A pagamento? Offerta libera? Bisogna prenotarsi? boh). Magari qualche giovane Quorano/a vi ha partecipato, se è così ci faccia sapere come si svolge e le sue valutazioni. In forma anonima o in pvt se è il caso.
E' un fenomeno che fa pensare
A. anche "una volta", nel millennio scorso, succedevano queste cose (non siamo ipocriti), ragazze che concedevano liberamente le proprie grazie ci sono sempre state. Solo che ai tempi le loro imprese non superavano i confini della serata o delle mura. Si veniva a saperlo dopo quasi per caso, magari perché era successo qualcosa di poco bello (pronto soccorso) Ricordo per esempio quell'episodio in cui… vabbè lasciamo perdere.
B. queste ragazze non lo sanno, o lo sanno benissimo, che stanno costruendo in maniera indelebile una "reputazione", cosa che in genere ai giovani interessa poco ma che noi "vecchi" sappiamo importantissima. Mi chiedo per esempio se un domani una di loro volesse intraprendere una carriera professionale (medico, manager, politica etc) capiterà che il loro passato rischia di rovinarle. O anche solo se volessero sposarsi e mettere su casa. Ma forse questi sono discorsi da vecchio babbione.
C. precisazione: non è il fatto che il Chinotto Tour accada che mi sconvolge e mi fa orrore, ma che venga pubblicizzato, ostentato, esibito etc. Si è perso il senso del pudore. La "vergogna" è uno di quei vecchi valori che non ha più senso nei tempi moderni. La sessualità oggi sembra sia un divertirsi, godere, chi più ne ha più ne metta etc. Non serve più a costruire ANCHE una relazione profonda (banalmente detta amore), è solo piacere. E allora piacere sia.
D. I tempi son cambiati e questo è un segnale inequivocabile. Stando così le cose, penso alla fine, in fondo hanno ragione loro. Se formare un domani una famiglia, avere e crescere dei figli è raro, tanto vale divertirsi. Divertitevi.
(evito di mettere foto del cavolo, anzi metto la foto di un chinotto vero)
COME RISPONDERE ALLE PROVOCAZIONI
Prima con il silenzio poi, se la provocazione continua, al massimo con l'umorismo. Alla fine comunque me ne vado.
E' qualcosa che ho imparato lavorando in Tribunale. Mi ricorderò sempre di quella udienza in cui un Avvocato, forse credendo di essere a Forum o al cinema, durante la sua arringa diceva peste e corna di tutti, sparando anche giudizi offensivi su alcuni magistrati. Stava evidentemente facendo uno show ad uso e consumo del cliente (e della parcella presumo) ma esagerava, andando spesso oltre il limite del consentito.
Noi eravamo tutti scandalizzati e guardavamo di sottocchio il Presidente, che invece osservava in silenzio l'Avvocato agitare la sua toga. Dopo l'ennesima e grave offesa, prese la parola e disse "Avvocato, ma lei è bravissimo. E' da dieci minuti che sta pattinando sul filo dell'oltraggio. Non so come fa. Ma mi raccomando, non sfidi la sorte e non esageri, altrimenti saremo costretti ad intervenire."
Uomo avvisato… Qualcosa passò tra i due uomini. "Va bene, Presidente, comunque ho finito."
"Grazie Avvocato, la corte si ritira per decidere."
Il massimo risultato col minimo sforzo: senza alzare la voce e usando insomma le parole giuste si può risolvere una situazione difficile (il guaio semmai è trovarle, ma qui conta l'esperienza). So che altri si inkzano, si offendono, rispondono etc, ma questa per me è stata una lezione pratica, di vita, che non ho più dimenticato. Me l'avevano detto che le "parole giuste" hanno un effetto strepitoso, ma finché non lo vedi non ci credi.
COSA INSEGNEREI AI RAGAZZI D'OGGI
C'è una cosa che insegnerei SUBITO a tutti i ragazzi/e: "NON SI ATTRAVERSA LA STRADA GUARDANDO IL CELLULARE".
"Eh ma che problema c'è? Tanto ci sono le strisce, le macchine si fermano." Credici. Poi succedono le disgrazie e gli adulti si mangiano le mani.
Camminare guardando il cellulare in genere è sconsigliato, ma quando si deve attraversare la strada sia vietato, proibito, sanzionato e tutto il repertorio. Per favore, insegniamo subito ai nostri ragazzi questa elementare norma di educazione stradale. Eviterà tanti casini dopo, che una sciocchezza diventi una tragedia.
Guardare il cellulare è bello, ma ci sono momenti in cui non bisogna farlo. Norme educative che possono anzi devono essere insegnate anche ai bambini piccoli. E ricordate il valore dell'esempio. Come non attraversare col rosso, o mettersi le cinture di sicurezza, o guardare dove si va.
Suggerimento: per evitare che diventi una antipatica imposizione proponetelo come un gioco. "Tenente X, è il vostro comandante che vi parla. La strada è libera? Le cinture allacciate? Tutto a posto? Possiamo partire?"
INCA KOLA
Non me ne vogliano gli amici peruviani, ma l'Inca Kola per me non è buona. Anzi, diciamola tutta, è disgustosa
Il suo sapore, che nelle originarie intenzioni dei produttori doveva ricordare la "gomma da masticare" (giuro), a me fa venire in mente plastica sciolta nello zucchero. Bleah. Imbevibile.
Avendo ordinato alla famosa catena El Pollo Gordo (il pollo ciccione), che qui a Milano va alla grande,
uno dei loro famosi pollo alla brasa (questo sì veramente buono), mi sono fatto tentare e ho preso pure una bottiglia di Inca Kola. Mai più. Adesso è lì che mi guarda in cucina e aspetta che io la beva. Sì, aspetta e spera.
Eppure la Inca Kola in Perù è famosa e amatissima, un prodotto local che ha resistito coraggiosamente alla invasione di Coca Cola e Pepsi. Ancora oggi è la bevanda analcolica più bevuta in Perù, un vero orgoglio nazionale.
A me non piace e per inciso nemmeno a nessun altro italiano. Ma quando un peruviano passa da me e vede la bottiglia si illumina: "ah la Inca Kola! Segnor Luca, puedo tomar un vaso?". Certo, prendi pure un bicchiere. Anzi se vuoi bevitela tutta.
Inca Kola, la bebida gaseosa creada como agradecimiento al Perù!
FENTANYL
"Fentanyl? Mi avete dato il Fentanyl?"
"Certo, ma solo la dose necessaria che serviva per l'anestesia." La dottoressa che aveva eseguito l'operazione mi spiegava calma tutta la procedura.
"Oddio, adesso capisco le sensazioni che provavo quando mi son svegliato…"
"Perché, cosa sentiva?" La dottoressa dell'ospedale mi guardava attentamente.
"Mi sembrava di aver perso la sensibilità agli arti, non capivo più dov'erano. Pensavo di avere la gamba sul letto e invece strisciava sul pavimento, mi morsicavo la lingua, non sapevo più dov'era la mia mano. Avevo perso il mio corpo, me stesso."
"Lei aveva dei problemi con la propriocezione, tra poco ritorna tutto come al solito."
"Sì, in effetti dopo qualche giorno è passata, ma cos'è la propriocezione?" chiesi curioso.
"E' il senso che abbiamo del nostro corpo. Anche se lei chiude gli occhi sa bene dove sono le sue gambe, la sua mano, se è in piedi o seduto. E' un senso utilissimo non solo agli sportivi o quando si amoreggia, è lui per esempio che quando stiamo per addormentarci ci fa trovare la posizione giusta."
"E cosa c'entra il Fentanyl?", chiesi temendo un po' la risposta.
"E' un potentissimo analgesico che leva il dolore, in ospedale lo usiamo da tanti anni. Molto utile. Purtroppo qualche imbecille l'ha messa sul mercato spacciandola come l'eroina dei poveri. Ma è molto, molto più pericolosa dell'eroina. E ne ha ammazzati tanti. Negli USA è diventata una piaga, la droga più letale."
"Avevo sentito che Prince, il musicista, è morto per una overdose di Fentanyl. Non stento a crederci e visto l'effetto che ha avuto su di me ne starò lontano."
"Bisogna esserne consapevoli."
LA PRIMA VOLTA DA RAGAZZINO
La Clinica Mangiagalli a Milano è famosissima
E' infatti la clinica dove una volta nascevano tutti i milanesi. Se uno lascia cadere nel discorso "sono nato alla Mangiagalli" è come esibire un biglietto da visita, non so se esiste un posto analogo in altre città. In una afosa notte del maggio 1961 anch'io son nato lì.
Ma non è questa la "prima volta" che voglio ricordare. Nella Clinica Mangiagalli, specializzata come si è visto in parti, esiste anche lo sfortunato reparto "Idrocefalia neonatale" dove vengono ricoverati tutti i bimbi nati con questa grave malformazione che gonfia il cranio. A volte gli esiti son spaventosi. Non metto foto perché grazie a Dio su internet ci sono anche persone sensibili. Lascio un link di un sito spagnolo
La prima volta che da ragazzino ho fatto del volontariato sono andato proprio in quel reparto, poco frequentato e in cui avevano un gran bisogno d'aiuto. Ricordo che uno dei primi incarichi era quello di badare ad un bimbo con una vistosa anomalia al cranio. Sembrava avesse un casco, invece era la sua testa. Dormiva nella sua culla.
Sono passati tanti anni, mi sedetti vicino a lui e vincendo una naturale repulsione (eh sì) mi avvicinai e diedi una carezza sulle guance di quel neonato che nessuno andava mai a trovare. Nel sonno lui sorrise e allora continuai ad accarezzarlo per dieci minuti. E senza svegliarsi lui sempre sorrideva. A volte basta così poco.
E SE SI AGGIUNGESSE ALLA CARTA DI IDENTITA' IL SEGNO PARTICOLARE "QUORANO"?
Già mi immagino l'impiegato all'anagrafe che urla ai colleghi "Aò, eccone un altro indeciso se dare il Qu or l'ano"! E giù che ridono. E io lì in fila imbarazzato che lancio entusiastici pensieri a chi ha avuto la brillante idea
LE PAROLE DELLA MUSICA METAL
Come qualcuno di voi saprà, ho suonato il basso elettrico in un gruppo pop negli anni '80. Ne ho parlato ogni tanto qui su Quora. Bei tempi. Avevamo la zòvane testa piena di sogni e questa storia comincia così.
Con tutti i nostri sudati e giovanili risparmi decidemmo di incidere le canzoni nostre in un piccolo studio di registrazione alla periferia di Milano, gli Hammill Studios (un tartarino d'oro a chi se li ricorda). Ci buttiamo. E anche il vostro affezionatissimo volle partecipare con una sua composizione, una ballata romantica: inciderla fu meraviglioso, in quei momenti mi sentivo tanto la versione italiana di Elvis Costello.
Insomma, una figata pazzesca. Cantarla a 20 anni davanti al microfono per me fu un intimo inno di gloria. Tutti suonammo al meglio ma quando finalmente la riascoltammo in religioso mutismo ci accorgemmo di un fatto orribile... In uno dei momenti culminanti della ballata qualcuno aveva registrato versi orribili come se stesse vomitando!
Nella piccola ed elegante sala di registrazione ci guardammo tutti attoniti. Come…cosa…perché? Il tecnico, un ragazzo anche lui alle prime armi, sudò sette camice per scovare il responsabile tra le varie piste musicali (e nel 1984 non era affatto facile, mica eravamo ad Abbey Road). Alla fine si scoprì l'arcano: il nostro nastro non era vergine ma era stato in precedenza usato da un gruppo metal di GRIND CORE, quelli che al posto delle parole emettono versacci. Era stato tutto cancellato ma il vomito era, mistero, rimasto.
(una video compilation di band grind core. A me fanno ridere ma sono LE MIGLIORI)
https://www.youtube.com/watch?v=5R9Arg-rcd4
Per cui se qualcuno ha l'ardire di chiedermi quanto sono belli i testi metal io sospiro e rispondo che non capisco bene le parole.
COME ANDO' A FINIRE: eseguii dal vivo solo una volta la ballata. Infatti al momento culminante e poetico tutto il gruppo alle mie spalle si metteva a vomitare ridendo. Non si tratta così Elvis Costello! Maledetti!
PERCHE' LE DONNE SI UBRIACANO PIU' FACILMENTE DEGLI UOMINI?
Ci sarà sicuramente una ragione scientifica, ma la cosa è risaputa fin dall'antichità e in molti mettevano in guardia. Come già ammoniva Madame de Pompadour, che con esprit de finesse tutto francese sosteneva che "lo champagne è l'unico vino che rende una donna più bella"
(Madame de Pompadour, la elegante e potente favorita di Luigi XV° di Francia)