UNA AVVENTURA
"Oh Luca, questa te la devo raccontare."
"Ciao Guido, da un po' non ti sentivo, cos'è quella voce? Sembra che tu abbia visto un fantasma."
"Peggio, molto peggio. Da qualche giorno non mi funzionava niente: cellulare, internet, bancomat. Ero disperato."
"Ti avranno clonato il numero."
"E' quello che ho pensato anch'io. Vado in banca per fare un bancomat nuovo e appena mi vede il cassiere fa: Signor Guido, ma lei è vivo! Lei è morto il 10 Ottobre!"
"Cosa? Come è successo?"
"Si vede che un medico ha sbagliato a constatare un decesso, forse un caso di omonimia. Omonimia fu, come dicevano una volta i mafiosi. Sta di fatto che la banca ha bloccato subito il conto e a cascata si è bloccato tutto il resto. Ed ero pure senza soldi. L'Inps mi aveva accreditato la pensione ma alla notizia della morte l'aveva subito ritirata."
"E tu?"
"Per fortuna in banca mi conoscevano, ma all'Inps e in Comune no. I miei documenti non valevano più. Non ti dico i casini per dimostrare che io ero io, vivo e non ero morto. Una sensazione straniante. Volevo far parte di un mondo che non mi voleva più."
"E come hai fatto?"
"Ho dovuto cercare due testimoni che loro conoscessero e che giurassero a mio favore, un casino. Poi per fortuna tutto si è risolto ma ho passato momenti di paura."
"E non ti è venuta l'idea di mollare tutto e partire per il mondo? Ormai non avevi più obblighi, potevi fare e andare dove volevi."
"Ti dirò che per un attimo l'idea mi è balenata per la testa, ma non potevo. Mille fili mi legano qui. Non potevo certo fare come il Mattia Pascal di Pirandello, quello ritenuto morto che guardava la sua tomba e poi se ne andava libero. Comunque Pirandello mi sa che dell'assurdità della vita aveva capito tutto."
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