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sabato 2 novembre 2024

UN MOMENTO POETICO RECENTE?

Bella domanda. Questa mi ha toccato. Fa pensare.

Pochi giorni fa ero a pranzo in una trattoria popolare milanese con dei vecchi amici. Ci conosciamo da una vita. Tra una cotoletta e un brasato, uno di loro raccontava del difficile momento che sta vivendo con genitori anzianissimi, figli irrequieti, lavoro e salute incerti etc. Più si sfogava e più si abbacchiava, erano argomenti per lui pesanti e inoltre in casa non ne poteva parlare.

Non ce l'aspettavamo da lui, è sempre stato una roccia molto riservata. Ma si vede che il momento è veramente grave, un uomo a volte deve sopportare pressioni incredibili. Ad un certo punto ha abbassato gli occhi e detto sconsolato: "Non ce la faccio più, ho bisogno di ridere. Voglio ridere, vedere che ancora la vita ha qualcosa di bello per me."

Al che siamo tutti intervenuti con frizzi e lazzi e non mi ricordo più chi ha avanzato una proposta. Incontrarci una sera ogni tanto per un poker, dire due scemenze, sfogarci, scambiare delle chiacchiere in libertà. Alla fine ci siamo messi d'accordo per vederci tutti e quattro ogni 15 giorni a casa mia e il prossimo martedì sera vengono tutti qui (devo dare una ripulita alla casa).

"Tartaro ma ce le hai le carte?"

"Certo, aspettano solo noi."

Il valore supremo dell'amicizia. Non sentirsi più soli contro il mondo crudele, si fa parte di un gruppo. E scoprirlo in quella trattoria è stata una sensazione profonda. Dava un senso alla vita, faceva stare meglio.

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