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giovedì 10 ottobre 2024

PICCOLA VENDETTA

Lei non usa internet (manco usa il computer), per cui scrivo tranquillo. Vabbè, ormai son storie passate.

"Sei mai stato intenzionalmente cattivo?" Come tanti adolescenti, a 16 anni tenevo un diario in cui ogni sera scrivevo le mie pene d'amor, speranze e desideri. Memore di un racconto che avevo letto di Edgar Allan Poe in cui un libro segreto non si nascondeva ma lo si infilava normale in una libreria, così a bella vista, anch'io camuffavo il mio diario segreto tra un volume e l'altro.

Solo che… un giorno lo trovai spostato di un millimetro. I miei acutissimi occhi-di-falco si accorsero subito dell'infinesimale scarto. Qualcuno aveva letto il mio diario segreto! I miei segreti pensieri…chi, chi aveva osato? Ricordo che non feci scenate. Con una rapida e discreta indagine scovai il colpevole: mia madre.

Che fare? Misi in atto una perfida vendetta. Malvagio io. Iniziai a scrivere sul Diario con tono leggero le robe più fantasiose: storie di droga, scontri con la Polizia, risse, sesso selvaggio, esperienze al limite. La fantasia non mi mancava. Poi rimettevo il Diario al suo posto e andavo a tavola con tutta la famiglia.

Sera dopo sera vedevo lo sguardo di mia madre farsi sempre più sgranato. Mi guardava con occhi preoccupatissimi mentre mangiavo la cotoletta come se nulla fosse. Un giorno si sedette sul bordo del letto e mi chiese: "Luca, sei in crisi? Qualcosa non va?" Io risposi serafico di no, la sera prima avevo scritto di essermi drogato alla grande.

Comunque ne ebbi pietà e smisi di scrivere sciocchezze. Il suo sguardo si tranquillizzò, dopo qualche tempo smise di leggere il Diario. Per precauzione comunque quello nuovo adesso lo nascondevo, meglio me lo portavo sempre con me.

Conclusione: non leggete il Diario dei vostri figli. Lo so che siete curiosi, ma stanno crescendo e hanno diritto anche loro alla riservatezza.



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