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domenica 20 ottobre 2024

COME COMPORTARSI

Questo dilemma mi ricorda una esperienza "rischiosa" da me vissuta in Tribunale. Quando le prime volte affiancai i magistrati come giudice onorario, non sapevo bene come comportarmi durante le udienze. Essendo poi un mondo molto formale, non volevo ovvio fare brutte figure ma neanche sapevo bene che cosa fare.

So che ci sono libroni alti così sulle "Procedure" da seguire durante nelle aule ma sono libroni e non avendo io una cultura giuridica ma da psicologo ovviamente non li conoscevo. Che fare allora? Come vestirmi, cosa dire o non dire, come muovermi?

So che sembrano discorsi poco da maschio alpha ("sono fatto così!"), che impone se stesso in ogni circostanza, ma ci sono contesti che esigono prudenza e se vi sembrano paturnie (le donne mi sa che mi capiscono meglio), in un certo senso vi invidio, vuol dire che non avete mai vissuto certi momenti. Ma vi assicuro che possono essere molto imbarazzanti. E' un po' come il primo giorno di lavoro, non sai bene cosa accadrà quando entri in un posto nuovo.

Ricordo che qualche notte prima, scervellandomi sul grande ignoto che stava per arrivare, arrivai ad una conclusione: mi comporterò come i bambini di Piaget!

Jean Piaget (1896 -1980) è un notissimo psicologo e pedagogista svizzero che ha studiato il comportamento dei bimbi piccolissimi. Fu lui a scoprire le fasi dello sviluppo mentale ed è autore di libroni che in Università ho studiato volentieri. Rimando a Wikipedia Jean Piaget - Wikipedia

Ebbene, Piaget si era accorto guardandoli di una cosa: che I BAMBINI PRIMA IMITANO E POI CAPISCONO quello che stanno facendo i "grandi". Lo fanno automaticamente, senza malizia, con fiducia, imitano i grandi senza capire granché di quel che fanno (ecco perché bisognerebbe sempre comportarsi bene con i bambini presenti, poi ti imiteranno, giusto o sbagliato che sia)

"Farò come quei bambini, in Tribunale imiterò senza capire i "grandi" fino a quando mi sentirò sicuro e svilupperò uno stile mio". Così ho fatto. Guardate, sembra una stupidata ma è un pensiero che mi faceva stare meglio, mi de-responsabilizzava e che mi è sempre servito quando entravo in posti nuovi. Dovevo solo stare attento, molto attento, a cosa facevano gli altri e adeguarmi.

(Jean Piaget approva)

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