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mercoledì 15 giugno 2016

SUVVIA, E’ SOLO UN GATTO


“Eccomi qua, sulla soglia di casa ad agitare croccantini….More? More torna a casa, dai…dove ti sei cacciata?...perché non vieni fuori, è tutto il giorno che sei uscita, non puoi essere svanita nel nulla….dai, torna…
More? (Luca agita la scatola con le crocchette)…More?....per favore, More… niente… e meno male che sono le 23 di sera e non mi vede nessuno, non sono messo tanto bene… mi sa che tra un po’ vado a letto…Come sarà difficile addormentarsi da solo e scacciare il pensiero che le è successo qualcosa di grave….
….E immaginare lei che sta rintanata da qualche parte, spaventata e sola. Pensieri che non condividerei con chiunque, mi direbbero suvvia è solo un gatto, puoi trovarne 100 altri, lo so….. lo so, More, non capiscono…
Magari ti trovi al freddo, ti senti abbandonata, hai fame…. Speriamo che ritrovi la strada di casa, che nella pace della notte trovi il coraggio per uscire dal suo nascondiglio, che entri dalla porta che ho lasciato socchiusa, speriamo….”

(Arriva il mattino, la luce del sole filtra dalla finestra, Luca apre gli occhi. Come nei film, More è sul letto che lo guarda senza dire nulla)
“More! Ma….ma sei qui! Tesoro, sei tornata! Vieni, vieni qua che ti pastrugno.”
“Ciao, umano.”
“Che paura mi hai fatto prendere. Bella bella bella la mia principessa. Dove sei stata?”
“Miao.”
“Non ho capito, scusa. Dove?”
“Miao.”
“Non fare come i cinesi che usano la lingua quando non vogliono farsi capire. Sai che non sono così bravo col miagolese.”
“Quante cose non sai umano.”
“So di volerti bene, bella miciona, ti basta? Mi sei mancata. Mi ero troppo abituato a dormire con te, mi mancava qualcosa stanotte.”
“Non essere così sdolcinato, umano, mi dà fastidio. Piuttosto raccontami: cosa è successo ieri?”
“Hai un bel coraggio! A me lo chiedi? Mi hai fatto prendere una paura….Dopo che non ti trovavo e mi era venuto un orribile sospetto, si era scatenata una caccia al gatto che non hai idea. Ho coinvolto tutto il condominio. Tutti che chiamavano “More…More…”
“Ah sì, avevo sentito.”
“Pensa che due signore sono pure entrate qui in casa a controllare se ti eri nascosta in qualche anfratto. Han controllato tutto. Meno male che in mattinata era venuto il peruano a sistemare e pulire tutto. Piccola, ma dove ti eri cacciata?”
“Miao.”
“Ancora? Ma allora sei proprio misteriosa fino in fondo.”
“Accarezzami adesso.”
(Mentre accarezza More, Luca canticchia a bassa voce)
“Felicità, ti ho persa ieri e oggi ti ritrovo qua. Tristezza va, una micina il tuo posto prenderà.”




1 commento:

  1. “Come è triste rimanere
    La metà di due
    Abituati come si era a dormire insieme
    Alla metà che non c’è più”

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