PIATTI POVERI
Nonna e nonno mi parlavano che da piccoli (inizio '900) c'era molta fame. "Strano -pensavo io- eppure stavano in campagna", che io da bambino immaginavo opulenta, piena di bestie e cibo.
Ahimè, la realtà era molto diversa, al punto tale che oggi tutti noi, col Super vicino a casa, facciamo fatica ad immaginarla. "Tre cose avevamo noi in campagna, freddo d'inverno, caldo d'estate e fame tutto l'anno". Quando sento parlare di rivolte contadine avverto dietro tanta rabbia e povertà. Non sottovalutiamo la campagna, per favore, veniamo tutti da lì (letteralmente, "uomo" deriva dal latino "humus", terra)
Vabbè, sto divagando. Torniamo al tema dei piatti poveri. Questi tre mi erano rimasti impressi. Sono talmente povera cosa che in internet si trova poco o nulla. Eccoli
1. il PES DE GUERA (pesce di guerra) per invogliare i bimbi a mangiare si presentavano le poche cose che si potevano mettere in tavola in maniera divertente, per esempio componendole a forma di pesce e magari inventando una storia. Sembra che la mia bisnonna fosse bravissima ad inventare racconti che "nutrivano" la numerosa prole. Oggi ho visto che esiste un piatto analogo, che si chiama pesce finto, chissà se è la stessa cosa.
2. la BRODA DEL NEGUS. Questa me la raccontava mio nonno, che da soldato semplice voleva come tanti una buona tazza di caffè, alimento all'epoca però raro e prezioso. Lui e i suoi compagni commilitoni allora che facevano? Accendevano un fuoco e scioglievano in un pentolino di acqua calda un cucchiaio di marmellata. Si otteneva una brodaglia scura chiamata la Broda del Negus che assomigliava al caffè, malgrado il sapore fosse molto diverso. Ma quei soldati erano ragazzi così semplici che si accontentavano.
3. torniamo alla campagna. Quando i bambini gridano per la fame niente di meglio che una bella fetta di pane ma c'erano vari problemi. e il primo pareva insormontabile. Il pane quando c'era era durissimo, secco, immangiabile e i piccoli rischiavano di farsi male ai dentini. Allora le zie ricorrevano al PANECOTTO, vale a dire lasciavano il pane ore ad ammorbidirsi nell'acqua. Poi ti davano quello, il panecotto, e se eri bravo ci strofinavano sopra burro o pomodoro o una spolveratina di zucchero (lusso). Altro che merendine, madames e monsieurs. Le mamme, che per i bimbi non avevano mai fame, si limitavano a bere l'acqua del panecotto.
Non so se c'entra, ma mi fido più di uno di campagna che di uno di città.