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domenica 27 gennaio 2019


KETCHUP

All’ora di pranzo, i rudi operai dell’800 che nelle praterie costruivano le ferrovie americane si facevano servire come camerieri dai cinesi.

Poveretti, non solo come lavoratori dovevano sgobbare, poi dovevano pure servire i “bianchi”. Il razzismo, noto con amarezza, esiste da sempre.
Però bisogna ammetterlo, come cuochi ci sapevano fare. Questi cinesi servivano piatti buoni e saporiti, che andavano a ruba. Erano abbondanti e ricoperti da una squisita salsina rossa a base di pomodoro, cipolla e spezie.

Ma come si chiamava questa delizia? “Kesiap! Kesiap!” ripetevano i cinesi, termine che poi diventerà la famosa salsa ketchup (una delle poche parole comuni a non avere origini occidentali).
La verità emerse molti anni dopo: i cinesi dovevano cucinare e mangiare prima dei bianchi, poi radunavano gli avanzi e li ricoprivano di kesiap, che aveva un sapore molto forte e nascondeva il tutto.

Lezioni che ricavo da questa storiella:
1) la mia diffidenza odierna per certi ristoranti ha origini antiche, come il razzismo
2) ma la storia (anche con la esse minuscola) può insegnare qualcos’altro su questo fenomeno
3) guai infatti a credersi superiori e più furbi degli altri, se la penso così il rischio è grosso. Verrò fregato senza manco saperlo e mangerò avanzi. Sai le risate.
4) il razzismo non è una buona cosa insomma, spesso si ritorce contro chi lo usa, forse è meglio essere tolleranti
5) bisogna quindi aprire i porti, frontiere etc? Esiterei, ma alla fine la mia risposta sarebbe sì. Soltanto con una buona integrazione e senza rinchiudersi potrà esserci un futuro migliore per tutti. Mi tireranno addosso di tutto naturalmente ma ne resto convinto.




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