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domenica 24 luglio 2016

HEY BAMBINO

“Hey bambino…bambino…sì, tu proprio tu…cosa fai? Non ci guardi?…non fare finta di niente.”
“Cosa volete? Lasciatemi stare.”
“Allora ce l’hai la lingua, scemo. Fermati.”
“Voglio passare.”
“Questo è il nostro territorio, cosa ci fai qui?”
“Sto andando a casa.”
“Oh stai andando a casa dalla mamma eh? Quanti anni hai, rimbambito?”
“No…nove.”
“Quelli come te non possono passare di qua.”
“Lì c’è casa mia.”
“Questa strada è nostra, non lo sapevi?”
“Ve ne approfittate perché voi siete tre grandi e io son da solo.”
“Gnè gnè gnè cosa fai frigni?”
“Lasciatemi passare.”
“Se vuoi passare devi pagare. Che cos’hai tra le mani?”
“Niente.”
“Fa vedere.”
“No.”
“Tenetelo fermo…Ah è il giornalino dell’Uomo Ragno.”
“E’ mio!”
“Se vuoi passare ce lo devi dare.”
“L’ho appena comperato.”
“Daccelo e non ti faremo niente.”
“E’ mio.”
“E adesso è nostro.”
“E’ mio!”
“Sei sordo rimbambito? E’ nostro. E adesso puoi passare. E non dire niente alla mammina, sennò la prossima volta che ti vediamo ti facciamo mangiare la terra. Ti piace la terra?”
“Me la pagherete.”
“Si si mandaci il conto.”
“Mi ricorderò di voi.”
“Vai vai, scemo.”



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