ESSERE UNA PERSONA CATTIVA
Dopo il post precedente, devo fare una precisazione, che riguarda un po' tutti.
Cosa vuol dire infatti "essere una persona cattiva"? Sono solo i criminali? Ma poi esistono veramente i cattivi, o sono solo frutto della società?
Lavorando da anni in un Tribunale mi sono accorto che purtroppo le "persone cattive" esistono. Non sono per fortuna tantissime ma ci sono.
E avevano tutte una caratteristica in comune: pensavano solo a se stesse, senza badare minimamente alle conseguenze o al mondo, percepito come qualcosa da sfruttare. Anche le persone purtroppo.
Al massimo nella loro cerchia comprendevano i familiari o il clan, ma non di più. Se beccati, dicevano di essere dispiaciuti per il dolore inflitto alle loro famiglie. Mai un pensiero per le vittime.
Insomma, la cattiveria è come un egoismo assoluto. Va bene e fa bene certo pensare a se stessi, anzi è doveroso (e possiamo discutere a lungo del limite), il guaio è quando si egoista in maniera totale. E diventa facile accettando questa premessa far qualcosa di "cattivo".
Detto in altre parole, ogni volta che vogliamo affermare noi stessi e siamo egoisti stiamo sfiorando la cattiveria. L'abilità -che come tutte le abilità si impara- è quella di esserlo senza per questo far soffrire inutilmente.
Discorso che per la sua importanza è da riprendere. Per adesso mi limito a precisare questo: il bambino sembra un egoista, in realtà è egocentrico. Se fa qualcosa di cattivo non è consapevole che lo sta facendo (l'adulto sì), non sa che il mondo non vede come lui, deve imparare questo. Inutile punirlo, meglio educarlo con pazienza. E amore.
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