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giovedì 12 giugno 2025

ARTE PERDUTA PER SEMPRE

Nel 1494 Ludovico il Moro divenne l'incontrastato padrone di Milano. Era chiamato così per via della sua carnagione scura (la madre dopo averlo partorito scrisse scherzosa che le pareva "il più sozo di tutti gli altri") e non era certo il massimo della bellezza. Però era molto ambizioso, spregiudicato e dopo una lotta familiare in cui forse aveva avvelenato un fratello, successe al padre Francesco Sforza e divenne a 42 anni Duca di Milano. Il regno, che all'epoca si stendeva da Genova a Bologna sino a Verona, era suo.

Per festeggiare il suo insediamento, bandì una gara di musica. Ludovico non era solo scaltro: era anche, lo riconoscono tutti, intelligente, innamoratissimo della moglie Beatrice e amava le arti. Un vero uomo del Rinascimento.

Un musicista in quell'occasione sbaragliò tutti: non solo per la bellezza del corpo, "non lodata mai a bastanza", o per i modi educati, o perché suonava uno strumento che aveva lui stesso fabbricato in argento "in forma d’un teschio di cavallo, cosa bizzarra e nuova, acciò ché l’armonia fosse con maggior tuba e più sonora di voce, laonde superò tutti i musici, che quivi erano concorsi a sonare". Oggi si direbbe che era nata una rockstar. Inoltre fu il migliore a improvvisare rime e Ludovico ne fu talmente colpito che lo assunse immediatamente come "liutaio di corte".

Il musicista era il fiorentino Leonardo da Vinci, che così cominciò la sua carriera. Dato che si dilettava pure di pittura (dipinse a Ludovico una splendida tovaglia per i suoi pranzi), presto abbandonò la musica e si dedicò a ben altri progetti, artistici (il Cenacolo), ingegneristici (le chiuse del Naviglio), anatomici, geologia, botanica, scultura, matematica etc. "Mai co l'animo suo si quietava, ma sempre con l'ingegno fabricava cose nuove".

(da giovane Leonardo era così? Uno dei suoi dipinti, un autoritratto?)

E qui io mi mangio le mani. Perché sono matematicamente sicuro che Leonardo ha composto una marea di canzoni, ballate, sonate con cui deliziava i suoi ascoltatori. Solo che di queste opere non è rimasto NULLA. Nulla. Tutto perduto, all'epoca mica c'erano registratori, video, Spotify, la stessa trascrizione musicale era agli albori.

Leonardo ne era consapevole e nel suo Trattato di Pittura ammetteva sconsolato che la musica è seconda all’arte pittorica solo perché “muore” dopo la sua creazione. Comunque essendo un uom dal multiforme ingegno inventava anche nuovi strumenti come un sorprendente carillon

o un tamburo meccanico.

Il suo rapporto con la musica, il primo amore, insomma è sempre stato intenso. Beati quelli che ti hanno ascoltato, Leonardo. Cosa non darei per sentire una tua canzone.

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