SE DURANTE L'ANESTESIA SI FANNO SOGNI
Circa un mese fa al San Raffaele di Milano venni ricoverato per una pancolonscopia. Da tre giorni non mangiavo nulla e avevo preso purghe a raffica. Ero secco come un grissino. Finalmente quella mattina si faceva questo benedetto maledetto esame.
Mi sdraiai sul lettino, mi misero la cuffietta, mi presero vari parametri e si avvicinò l'anestesista, una ragazza giovane con gli occhiali. Mi prese il braccio, infilò l'ago nella vena e intanto diceva "sentirai bruciare un po'". In effetti il liquido che mi iniettava era molto caldo.
Spalancai gli occhi qualche ora dopo. Ero ancora sul lettino ma l'operazione era finita. Feci una rapida carrellata ma non sentivo niente di strano, sia nel corpo che nella mente. Cosa era successo durante quelle ore? Non lo so. Non ricordo nemmeno di aver chiuso gli occhi, vuoto assoluto. Sono state 2/3 ore di nulla. Nel pomeriggio venni dimesso e rimandato a casa, ero un po' fuori fase ma niente di preoccupante. I giorni seguenti dormii molto e ritornai balengo come al solito.
Ora parlo da psicologo qual sono per rispondere alla domanda: in quelle ore ho sognato? No e neanche potevo. Quello non era un sonno normale, ma una sedazione profonda in cui le regole oniriche classiche non valevano, una "perdita di coscienza" molto diversa dal sonno.
Ci sono le prove scientifiche di questo: l'Elettroencefalogramma di chi è sedato è molto diverso da chi sta normalmente dormendo.
I segni della perdita di coscienza in anestesia totale - Le Scienze
L'anestesia sembra insomma ad una prima occhiata simile al sonno, ma non lo è affatto, ecco perché non si sogna ("il sogno è l'attività del pensiero mentre si dorme" Aristotele). Non esistono solo il sonno e la veglia. Ed è un processo molto delicato, da lasciar fare ai professionisti.
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