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lunedì 15 dicembre 2025

PERCHE' QUANDO VEDIAMO QUALCOSA DI ORRIBILE CI METTTIAMO LA MANO SULLA BOCCA

Secondo gli studi di Etologia per vari motivi che servono a proteggerci.

Premessa: quando si scopre qualcosa di brutto si emette in automatico un grido, che ha la funzione arcaica di intimorire l'avversario. Grido che però può essere dannoso per la persona che lo emette. Le possibilità allora possono essere:

A. Il grido è controproducente perché "avvisa" il pericolo che sei presente anche tu. E tu capisci in un attimo che non deve saperlo, potrebbe rivoltarsi contro di te o altro. Meglio tacere mettendosi una mano davanti alla bocca e coprire il grido.

B. La visione è così orribile che abbiamo capito qualcosa di spaventoso ma per cento motivi non possiamo esprimere il nostro dolore (per educazione, perché spaventeremmo dei bambini, per proteggere noi dalla nostra emotività etc).

C. La paura è tale che non solo ci copriamo la bocca ma spesso anche gli occhi. Non vogliamo vedere, non vogliamo parlare, vogliamo per magia sparisca tutto. Come talvolta accade nei bambini, se una cosa non la vedo e non ne parlo allora non esisterà più.

D. Anche se il grido rimanesse soffocato in gola, una bocca aperta sappiamo che è vulnerabile, si espone una parte delicata di sé. I pugili per esempio tengono alta la guardia con la bocca chiusa anche per questo, al massimo sibilano qualcosa. Noi che pugili non siamo, è meglio che ci tappiamo la bocca con una mano. Come diceva Don Chisciotte, "un dente vale più di un diamante".

Concludendo, un risvolto interessante: tale comportamento è tipicamente umano. Gli animali non lo fanno, di solito scappano o si congelano. Non è affatto "istintivo" (anche se talvolta è così veloce che lo sembra) ma è legato molto alla socialità, all'educazione, al contesto, alla comprensione. Noi abbiamo guardato e capito, anche se ha fatto male. Ma capire è meglio che fuggire. La prossima volta che ti accade ricorda: reagisci così perché sei umano.


sabato 13 dicembre 2025

BORRACHO

Luis, il mio domestico peruviano, si metteva a ridere quando vedeva la birra aperta in frigo

"Segnor Luca! Ma la lata de cerveza esta aqui! Es abierta!"

"Ehm sì Luis, l'ho aperta ieri. Sai che io bevo poco. Ogni tanto quando ho sete e fa caldo ne bevo un sorso."

"Ahahah la lata de cerveza se toma toda in un golpe!"

Prende la lattina con la mano, la beve tutta in un sorso. Poi Luis accartoccia la lattina con maschia allegria e un rutto da Guinness.

"Bruuuup! Asì se fa, segnor Luca! Toda en un golpe! Que fresco!"

"Sai che io sono un raffinato intellettuale, Luis. A me essere ubriaco, o come dite voi in Perù un borracho, non mi piace."

"Yo sooooy un borracheero! Cantineeero, dame la cervezaaaa!"

"Ah Luis come si vede che veniamo da posti diversi, qui in Italia essere ubriachi è da sfigati, in America Latina è un segno di machismo!"

"Ser borracho es mi destinoooo! Que culpa tengo yo porque me gusta el viinooo!"

https://www.youtube.com/watch?v=yMgBCfrxuEo

venerdì 12 dicembre 2025

UN ESEMPIO DI STUPIDITA' E CATTIVERIA

Quando l'ho visto e sentito non ci potevo credere, mi sono scandalizzato a tal punto che ho cercato conferme, non poteva essere vero. E invece E' TUTTO VERO. Questo è un esempio di cattiveria contemporanea, anzi più, di malvagità. Ma una malvagità che rasenta la follia e la stupidità e se qualcuno si sente offeso dalle mie parole mi cancelli pure dai suoi contatti.

Premessa in cui cercherò di essere neutro anche se la cosa in sè indigna: sapete che in Cisgiordania, terra palestinese, accade da anni un brutto fenomeno. "Coloni" israeliani attraversano il confine, si prendono un appezzamento di terra palestinese, lo occupano, lo coltivano e si espandono. Ormai di queste "colonie" ce ne sono a decine sul territorio della Cisgiordania. Ovviamente i palestinesi non sono d'accordo con questa invasione e anche tutte le organizzazioni mondiali, dall'ONU ad Amnesty International, hanno condannato più volte l'illegale fenomeno ma gli israeliani non demordono.

Insediamenti israeliani - Wikipedia

E' come se i vostri vicini occupassero parti di casa vostra e davanti alle vostre proteste rispondessero "Oh no, non è una invasione, è solo una installazione temporanea" (ma la cosa va avanti sin dal 1970). Una decina d'anni fa, durante un viaggio in Israele, ho visitato una di queste colonie e durante la giornata ci hanno fatto piantare alberi d'ulivo.

L'atmosfera idilliaca era guastata dal fatto che eravamo circondati da soldati col mitra. Mi colpiva poi la sicurezza degli israeliani quando parlavano: erano convinti di essere nel giusto, non se ne sarebbero mai andati e avrebbero difeso con forza la loro terra, i loro figli erano nati qui.

La notizia: Per ritorsione (i pretesti non mancano mai) nel 2025 le autorità israeliane hanno sradicato in Cisgiordania MIGLIAIA di ulivi secolari facendo il deserto nei campi. E' un crimine non solo contro i civili, che con quegli ulivi ci vivono, ma contro la natura, contro la storia, contro l'anima. Aver subito violenza non autorizza ad essere violenti. E questo è un atto profondamente cattivo, una "strage degli innocenti" che mi colpisce ancora più profondamente di una guerra. E gli ulivi piantati non potranno mai sostituire quelli estirpati. Mai.

Una decisione malvagia che sfugge alla mia mente. Per favore non mi si venga più a parlare di "diritto di esistere" e "ci stiamo solo difendendo". Con quest'atto -evidentemente autorizzato dall'alto- Israele ha per me perso ogni malcelata ragione, entrando nella vergogna.

Ecco l'agghiacciante video della violenza, ruspe in azione con i soldati che fanno la guardia.

https://www.youtube.com/shorts/96zVQz-y994

La denuncia della giornalista della Stampa Francesca Paci

https://www.youtube.com/shorts/Y0rC-C-g52o

mercoledì 10 dicembre 2025

IL POTERE DEI SENZA COLPA

"Tu mi manchi di rispetto.”

“No caro, è diverso. Io faccio ciò che voglio.”

“Guarda, cara la mia micia, che io stavo dormendo.”

“E allora? Se io sono sveglia non vedo perché tu debba dormire.”

“Ecco perché dico che non c’è rispetto reciproco. quando tu dormi io non vengo a disturbarti. E nemmeno quando stai mangiando o sei sulla lettiera. Eppure noto che non ricambi mai la cortesia. E non ti senti nemmeno in colpa, si vede anche da questo che non sei umana.”

“Sì ho notato spesso che tu, come dici, cerchi di farmi “sentire in colpa” se mi comporto in un certo modo. Peccato che a me questo sentimento manca, neanche lo conosco se devo essere sincera. Non mi sento mai cattiva per quello che faccio.”

“Insomma, impari solo con le mazzate.”

“Prima devi prendermi hihihi.”

“Ce la farò prima o poi e cambierai il tuo meraviglioso potere del non sentirsi mai in colpa. Se le buone con te non funzionano, userò le cattive.”

“Sfida accettata. Prendimi.”

“Domani dai, sono le 4 di notte. Adesso lasciami dormire un poco, rispetta il mio sonno.”

Ma allora se parli ancora di rispetto non hai capito niente. Io seguo solo i miei desideri, è inutile che ci provi. Del resto anche tu quando dormi con una donna, se hai voglia e lei sta dormendo la tampini.”

“D’accordo, hai ragione, tu non lo vuoi un rapporto alla pari, rispettoso. La cosa strana però è che anche se il rapporto è così sbilanciato provo comunque un grande affetto per te.”

“Io sono sincera.”

“Sì, voglio imparare da te. Il potere senza la colpa, conservare l'innocenza seguendo i propri impulsi. Tu ci riesci. E’ una meravigliosa lezione.”

“La vedo dura per te, umano, impararlo. Sei troppo pieno di pensieri.”

“Forse se sogno una risposta mi arriva. Dormiamo, sogniamo insieme. Che bello quando mi fissi così.”

martedì 9 dicembre 2025

IL MONDO E' PICCOLO

"Ciao dottor Luca!"

"Oh ciao Mario, come va? E' un po' che non ti vedo."

"Sono venuto perché oggi volevo raccontarle una storia, dottore. Se non la racconto divento matto. Non rida per favore, per me è una cosa seria. Sono molto imbarazzato, ma so che lei è l'unico che mi crede. Ho vent'anni e sono ancora vergine."

"Non ti preoccupare, Mario, come ti ho detto arriverà."

"Appunto. Tre mesi fa è successa una cosa importante. Mi dicevo "ma io sono il più scemo? Perché gli altri hanno coraggio e io no?" Allora una sera mi sono fatto coraggio, mi sono fatto la doccia e sono uscito con la mia macchina, girando per le strade alla ricerca di una prostituta per più di un'ora, non è che sapevo bene dove andare. Cercavo una che mi piacesse, la volevo bella pienotta e carina, con gli occhi chiari. Il mio tipo."

"E l'hai trovata?"

"Sì. Ho accostato e senza pensarci (perché se ci pensavo non lo facevo) ho abbassato il vetro del finestrino. Quando si è avvicinata ho visto che aveva più anni di me, sui trentacinque. E' successo tutto come in un sogno che va avanti per conto suo. E' entrata in macchina e le ho detto ciao. Ciao mi ha risposto. Le ho chiesto quanto voleva, ero imbarazzatissimo. Forse ha capito che ero timido perché era tutta gentile, non mi ha toccato e sfiorandomi il braccio mi ha detto che voleva 50 euro. Le ho dato i soldi e allora ha iniziato a sbottonarsi la camicetta. Qui è successa la prima cosa strana, ero terrorizzato, evitavo di guardarla, Ho iniziato a tremare tutto e a tenere forte il volante. Quando lei si è tolta il reggiseno... oddio... ha preso la mia mano e l'ha appoggiata sui seni. Ho chiuso gli occhi. "Non avere paura -mi ha detto- accarezzami".

"E tu?"

"Io tremavo tutto, Era una cosa seria. Tremavo troppo, sentivo un rumore nella testa assordante. Ero tutto fuorché eccitato. Le ho detto "scusami scusami tanto non voglio più, basta". Lei mi ha detto che però i soldi non me li poteva ridare indietro. Sì sì va bene. Mentre tornavo a casa pensavo 50 euro buttati via."

"No, non buttati via, è tutta esperienza."

"Mi vergognavo, dottore E non è mica finita, io ci pensavo troppo e due giorni fa cosa mi succede? Passavo dalla stessa strada e davanti a lei, facciamola corta, mi si è bucata la gomma. Non poteva bucarsi cento metri prima o dopo? Lo so che non mi crede ma le giuro che è stato proprio così."

"Ti credo benissimo, Mario, accadono queste coincidenze. II mondo è piccolo."

"Sono sceso dalla macchina con i miei attrezzi in mano senza guardarla ma lei mi guardava, lo sentivo. Ho iniziato a smontare la ruota e lei si è avvicinata. Oddio mi ha riconosciuto. "Ma tu, mi ha detto, ti conosco. Come stai?" "Eh, ciao -ho risposto- Come al solito." "Hai superato i tuoi problemi?" "Non lo so." "Non ti preoccupare, non è grave succede""

"Mario, hai avuto coraggio a parlarmene."

"In quel momento, dottore, è arrivata una macchina con un cliente e lei ci è salita sopra. Io sono rimasto lì come un cretino con la mia stupidissima ruota bucata e ho visto che si allontanava. Questa è la mia storia. Ho vent'anni e non ho mai scopato in vita mia. E non ci riuscirò mai, mai, pensavo mentre rimontavo la gomma nuova. Comunque è vero, il mondo è piccolo."

"Chissà cosa succederà ancora."

domenica 7 dicembre 2025

VIAGGIARE ANCORA NEL TEMPO

Ieri sera ho viaggiato nel tempo DUE volte. Questa ve la devo raccontare e meno male che ero vestito comodo.

Cosa ho fatto: sono andato per uno spettacolo nel teatro del mio quartiere popolare (Niguarda, Milano nord), dove non ero mai stato, ed entrandoci ho avuto una esperienza straniante, fuori dal tempo. Alle pareti troneggiavano infatti immagini, dipinti e scene di ogni forma e misura con un solo protagonista, LENIN, il leader della Rivoluzione Russa del 1917, il Primo Segretario Generale dell'URSS, il vero comunista.

Vladimir Il'ič Ul'janov Lenin arringa il popolo nella Piazza Rossa

ma non dimentica i contadini

e nemmeno i soldati

ama i bambini, mica li mangia

ma è sempre lui

anche quando si riposa

e il popolo lo segue invincibile

sotto la sua guida pace e prosperità

Giuro che se partiva l'inno nazionale russo mi alzavo in piedi mano sul cuore mentre il vento mi scompigliava il vestito

https://www.youtube.com/watch?v=knzDT7-7HEg

Come dire, un posto un filo comunista, anzi vetero comunista. Un viaggio nel tempo, sembrava di esser ripiombati indietro di cento anni. Tanto più che la gente intorno a me aspettando lo spettacolo chiacchierava, sorrideva, tutto normale. Come sottofondo il meglio della musica classica russa dell'800

https://www.youtube.com/watch?v=XyYvqqb-cYY

Ma ho parlato di due viaggi nel tempo, ed ecco il secondo. Lo spettacolo si intitolava POTEVO ESSERE IO, ed era un one woman show. Per un'ora e mezza, la (bravissima) Arianna Scommegna teneva il palco tutto da sola parlando di un gruppo di bambini del quartiere Niguarda di 50 anni fa 😁. Nessun effetto speciale, nessuna scenografia, solo lei, la sua voce e la sua presenza.

https://www.tearodellacooperativa.it/stagione-20252026/potevo-essere-io-2/

Veramente molto brava. Avrà interpretato almeno 50 personaggi diversi e ad ognuno dava una voce differente facendo sganasciare la platea. La bambina timida, quella sfrontata, la mamma alla finestra, il bullo, il secchione, il ragazzotto audace, la scoperta del sesso, le amiche, il drogato, le ragazzine annoiate, il maestro di kickboxing, la ragazza incinta, il papà meridionale, il piccolo spacciatore, la giovane alla ricerca del primo lavoro etc.

Che dire. E' stato un viaggio nel tempo della mia giovinezza, questa volta più intimo. Le speranze e la realtà di quando ero bambino e adolescente pure io. E solo una vera professionista poteva riuscire nella magia con una tale semplicità. Grazie Arianna.

venerdì 5 dicembre 2025

IL BOTTONUTO (lettera ad Andrea Cherchi)

Buonasera sig Cherchi, forse ho qualcosa che le può interessare.

Le scrissi qualche giorno fa su un mio libro ambientato nella Milano dell'800 (Teodoro) e nelle mie ricerche avevo scoperto un dettaglio interessante sulla città.

Premessa: se si chiedesse ad un milanese di oggi di nominare il quartiere più malfamato di Milano la scelta purtroppo è ampia ma una volta (fino agli inizi del '900) non c'era gara, il quartiere più malfamato di Milano era il BOTTONUTO. Vinceva a mani basse essendo un dedalo di viuzze piene di locali equivoci frequentato da ladri, contrabbandieri, prostitute etc.

Tutti i testimoni sono concordi nel dire che nel Bottonuto regnava una puzza terribile. Difatti sorgeva su una palude rotonda che nella antichità era il cimitero dei milanesi e che i romani avevano trasformato in una fogna rotonda (il "Bottino" appunto) dove i cittadini facevano i loro bisogni all'aperto (che schifo). "Una fogna, una pozzanghera" con un senso di pericolo imminente. 

L'amministrazione comunale, in un rigurgito di buon senso, decise nel 1935 di radere al suolo tutto per riqualificare la zona. Lo fece anzi talmente bene che oggi del vecchio Bottonuto non è rimasto nulla. 

Ma dove si trovava questo famigerato quartiere Bottonuto? La risposta è stupefacente: il Bottonuto era adiacente al Duomo, tra il Duomo e via Larga, centralissimo. Ha presente piazza Diaz, dove troneggia il monumento ai Carabinieri? Ecco, lì sotto c'era il Bottonuto.

Del Bottonuto allora non è rimasto proprio niente? Forse qualcosa di strano, di veramente strano è rimasto. Bisogna fare una sorta di esperimento, mettersi davanti al Duomo di sera e guardare a sinistra e a destra. Noterà che a sinistra con la Galleria e i negozi tutto è sfavillante, a destra invece (dove c'era il Bottonuto)  al di là di piazza Duomo è tutto smorto. 

Come mai? Ne parlai con un amico giapponese tempo fa e lui si mostrò stupito dal mio stupore. Così come esistono i posti "sacri", esistono anche posti "maledetti" e il Bottonuto è decisamente  uno di quelli. Forse è vero che lo spirito maledetto e malfamato di un posto permane nonostante tutto. Puoi spianarlo, demolire tutto, ridipingere, "gentrizzarlo" ma maledetto era e maledetto rimane. Se si parla del Bottonuto solo i vecchissimi milanesi sanno di che si parla.

Sono fantasie, fanfaluche? Permane la sensazione che non si riesce a riqualificare una zona che avrebbe "in teoria" le carte in regola. E' una sensazione che fin da ragazzo avevo vissuto: soprattutto di notte, piazza Diaz era un posto da attraversare in fretta, "qui c'è qualcosa che non va" mi dicevo pur senza sapere niente. 

Anche a Milano ci sono i fantasmi