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venerdì 26 dicembre 2025

 FAR CAMBIARE IDEA AD UNA FOLLA

La sera del 24 settembre 1974, nel giurassico quindi, mio padre mi portò allo stadio San Siro di Milano a vedere la partita amichevole di Italia-Scozia. Avevo 13 anni, San Siro aveva ancora solo due anelli di spettatori (e non tre come adesso) e la serata era bella tiepida. Forza Italia!

Prima della classica partita Italia-Scozia ci fu però una sorpresa: mezzora di Italia-Scozia… al femminile. Era una prima volta in assoluto. Donne che giocano al pallone? Le vedemmo entrare in campo in silenzio: capelli lunghi, maglietta, calzoncini corti, scarpette. Partirono gli inni nazionali e loro cantavano sull'attenti.

"Papà, ma le femmine giocano al pallone?"

"Eh non lo so Luca, adesso vediamo."

(che coraggio devono aver avuto quelle ragazze ad entrare nella tana del lupo)

La partita iniziò in un silenzio tombale. Ricordo che tutti gli spettatori erano ammutoliti dalla stranezza della cosa, forse qualcuno pensava ad uno scherzo. Per qualche minuto stettero zitti, poi la folla iniziò a rumoreggiare.

Soprattutto quando la palla la giocava una tettona scozzese, che quando correva era la gioia di tutti. In breve assistetti in diretta ad un cambiamento radicale e collettivo: pian piano tutto lo stadio si infiammò e come in una partita usuale tutti iniziarono a gridare, commentare i passaggi e intonare cori. Ogni volta che le italiane toccavano pallone e facevano un dribbling veniva giù San Siro dagli applausi. Ce n'era una veramente brava. E quando alla fine l'Italia segnò ci fu un boato negli spalti da Mundial, con gente che si abbracciava. Che cambiamento dall'inizio.

Alla fine le italiane vinsero e se devo essere sincero è l'unica cosa che ricordo della serata, non mi ricordo cosa fecero i maschi. Avevo assistito ad un prima volta e questo riempiva tutto!

(il titolo è un filo sessista, ma perdonatelo era più di 50 anni fa)

Per alla domanda quorana "Siamo capaci di cambiare idea?", la risposta è Sì, però bisogna seguire chi ha coraggio, solide argomentazioni e alle spalle una bella preparazione. E se uno ha tutte queste tre cose (riassumibili forse nella parola carisma) si vedrà che alla fine, dopo un inizio difficile, farà cambiare idea non ad una persona sola, ma addirittura ad una folla. Folla che ti seguirà ovunque. Forza! Grazie ragazze, bella lezione.

giovedì 25 dicembre 2025

LA PEGGIOR DOMANDA AL PRANZO DI NATALE 

(successo oggi 25.12.25 al pranzone, una domanda è mia, l'altra dei bimbi. Potete scegliere.)

"Ciao bambini, io mi chiamo Luca. Posso fare una domanda a voi che siete giovani? A proposito quanti anni avete?"

"Io 7 e lei 10!"

"Perfetto, siete le persone adatte, avete l'età giusta. Sentite, la mia di sorella mi ha regalato questo berretto di lana cucito da lei. Sarà anche caldo però lo trovo ridicolo. Lo stavo quasi per usare solo in casa o nasconderlo quando mi han detto che adesso va di moda per le strade. Possibile? Questo obbrobrio va di moda? Questo vi volevo chiedere: ma è vero che si vedono in giro persone con cappellini così?"

"Sììììì, io ne vedo tanti… anch'io!.. un mio compagno di classe ce l'ha, però blu…. mio fratello grande ne ha uno uguale, anche dello stesso colore, sembra un elfo! E' di moda questo Natale…. Ne vediamo tantissimi!"

"Ah sarà…. vabbeh… Eppure a me sembra tanto un cappellino da pirla."

"Luca, adesso possiamo fare noi una domanda a te?"

"Certo, ditemi pure."

"Vieni a vedere il Presepe, l'abbiamo fatto noi."

"Molto carino e bello. Anche le lucine. Avete fatto un buon lavoro. Ma che strano, ci sono tre bambin Gesù."

"Sì, ce ne sono tre ma due sono fake. Tu devi indovinare qual è quello vero."

"Scusa, cosa hai detto?"

"Due sono fake. Conosci questa parola? Vuol dire che sono falsi! Indovina qual è quello vero!"

"Oddio…"

mercoledì 24 dicembre 2025

GIGI D'ALESSIO

Quando mio figlio era alle elementari, nel millennio scorso, venivano spesso a giocare a casa nostra Nunzia e Catello, emigrati da poco a Milano con mammà e papà. Erano nati a Pompei (giuro) e ricordo che la cosa mi stupì assaissimo, perché pensavo che lì ci fossero solo le note rovine. Invece prospera un comune con 25.000 abitanti

(una veduta della Pompei odierna con sullo sfondo una innocua montagnetta)

Parlare con loro per me equivaleva a viaggiare. A parte la loro pesantissima cadenza campana dato che erano emigrati da poco, avevano gusti culinari, estetici, artistici molto diversi dai miei. Notavo che si sforzavano di parlare italiano e spesso li dovevo correggere.

Catello (mai sentito quel nome prima) già a 6 anni sembrava uno scugnizzo napoletano. Quando andava a far pipì urlava a tutti "vado a fare la piscia!" e poi quando aveva finito si sentiva in bagno un ruggito "AAAHHH!!" di soddisfazione. A 6 anni. Non oso pensare cosa succederà da adulto.

Nunzia invece era molto canterina. Ci cantava le canzoni del suo autore preferito, un certo Gigi D'Alessio, mai sentito nemmeno lui ma che a Napoli a quei tempi andava fortissimo.

Un cantante neomelodico come si diceva allora (non so se si dice ancora), che cantava in dialetto locale canzoni d'amore che avevano molto successo tra i giovani campani. A Napoli era un idolo indiscusso, al pari di Mario Merola e Nino d'Angelo.

Una precisazione: non capisco esattamente il perché, ma a Napoli la cultura musicale è radicata, antica, ineliminabile. E' una città piena di musica, tanto che ho sentito spesso dire da più parti "la canzone è nata a Napoli". Sarà anche una esagerazione ma è indubbio che ancora oggi a Napoli sia attiva la classifica delle canzoni più gettonate in città e sono tutte in dialetto. Quale altra città nel mondo conoscete che ha una hit parade legata proprio alla città?

Se non ci credete ecco una compilation di canzoni napoletane del 2025; tutte in dialetto. Non solo non conosco i titoli, ma nemmeno gli artisti. Il video della canzone Non Ciamma Mai Lassà è stato girato nel riconoscibile cortile della gentile Silvana de Luca

https://www.youtube.com/watch?v=OJmtRsIz6ww&list=PL3jmEI_619QZEytnP8L8k71xPRixIc1Mr

Torniamo a D'Alessio. Vi dico la mia opinione: il ragazzo, nato nel 1967, è sicuramente dotato di talento e ha una bella voce, ma non è mai riuscito a staccarsi dalle sue origini, come per esempio era riuscito a fare Pino Daniele. Forse nemmeno l'ha voluto, le sue radici erano quelle e quelle son rimaste. Gigi anche se "ripulito" è sempre rimasto in definitiva un cantante neomelodico, amatissimo e idolatrato al sud, molto meno al nord. Se volete è la ennesima dimostrazione che la Questione Meridionale in Italia esiste ancora. A volte basta una piccola musica per accorgersi di un grande problema.

Comunque cari Nunzia e Catello, vi ricordo bene e vi voglio ringraziare dopo tanto tempo. Eravate bambini ma mi avete regalato qualcosa di nuovo e di simpatico. E che io regalo a voi, carissimi, buon Natale 2025 e non fate quella faccia! Ecco a voi The best of Gigi!

https://www.youtube.com/watch?v=hgnKEKmNOUs


EDIT: mmiii quante me ne hanno dette i napoletani per questo post!


"Luca, ma tu o' vero faje? Questi due trappani che credono di cantare in un cortile pieno di panni (che c'entra il mio cortile settecentesco con quello?) sono, appunto, neomelodici. Il trash della canzone napoletana, che niente ha a che vedere con Daniele, Gragnaniello, James Senese, i fratelli Bennato, rappresentanti attuali della canzone napoletana che discende da Salvatore di Giacomo!"


"Devo darti lunghe e approfondite lezioni sulla LINGUA napoletana (non è un dialetto!), sulla canzone napoletana (da cui nasce la c.d. musica leggera italiana) e sulla questione meridionale!"


"Io da napoletana ti dico che le cose non stanno assolutamente come dici tu. Gigi D' Alessio non è assolutamente paragonabile a Pino. Non perché Pino si sia staccato dalle sue origini. Ma dove? Pino Daniele è il vero emblema di Napoli. A Napoli è un' icona, al pari di Maradona. Gigi D' Alessio è un cantante mediocre per voce e modo di cantare, testi obsoleti e noiosi. I napoletani veri non lo amano. I napoletani veri odiano i neomelodici che accontentano una piccolissima fetta di napoletani e non mi fare dire quali altrimenti mi bannano."













































martedì 23 dicembre 2025

 

VINTED

Un problema che prima o poi nella vita si presenta. Quando l'anno scorso il mio vecchio padre morì a 89 anni, tra i vari "problemi" (uso questo termine generico ma voi intuite quello che ci sta dietro) ci fu anche la domanda: e adesso cosa ce ne facciamo di tutti quegli ausili meccanici e sanitari con cui nel corso degli anni aveva riempito casa?

Li smistammo tutti ma rimaneva il più ingombrante che finì a casa mia (te pareva) dato che nessuno lo voleva. Un trespolo in solido e pesante acciaio che stazionò per mesi in un angolo. Che farne?

Alla fine esasperato ho appeso una sua foto vicino all'ascensore del condominio con la scritta in pennarello: REGALO AL PRIMO CHE SE LO VIENE A PRENDERE, TRAPEZIO IN PERFETTE CONDIZIONI, IDEALE PER MOBILITA' ANZIANI. Luca del 2° piano (ilcuginodellamanu). Nel giro di 24 ore avevo tre richieste, gente che si scaldava per averlo. Se ne avevo tre li davo via tutti, non pensavo fosse così facile.

Perché vi racconto questo aneddoto quotidiano e in fondo banale? Perché c'entra con la domanda quorana. L'amico che mi aiutò a stampare il foglio infatti mi chiese: "ma perché non lo vendi su Vinted, quella app in cui si vende roba di secondamano? Ci guadagneresti anche dei soldi."

Ci pensai su un attimo e poi risposi: "no, preferisco regalarlo a uno del condominio che ha bisogno. Quando in passato ho avuto bisogno io (perché ero malamente caduto per terra) loro sono accorsi. Mi sembra giusto dare anch'io qualcosa, un minimo di reciprocità. E poi Vinted non lo conosco, forse sbaglio ma non so."

Sarà un caso ma giusto poco fa è uscita una Sentenza della Cassazione che riguardava Vinted: difatti in Italia, patria dei furbetti, si è scoperto che ci sono commercianti che, per eludere le tasse e la P. Iva, vendevano allegramente su Vinted o eBay. Per farla breve: massimo 30 transazioni l'anno, dopo arriva la mannaia fiscale.

Quorano avvisato….

Vendi troppo su Vinted? Per il fisco ora sei un’impresa: ecco quando scattano le tasse

lunedì 22 dicembre 2025

A QUALE SPORTIVO ASSOMIGLIO

 Sono fiero di dire che più passa il tempo più assomiglio al mio idolo sportivo, PEPPINIELLO DI CAPUA 😁. Anzi, sono sicuro che potrei prendere il suo posto e non se ne accorgerebbe nessuno.

"E chi kz è?" Ingrati, voi non vi ricordate. Peppiniello era il timoniere piccino dei fratelli Carmine e Giuseppe Abbagnale, E quando guidati da Peppiniello nel "Due con" remando come disperati vinsero l'oro sia alle Olimpiadi di Los Angeles (1984) che di Seul (1988) tutta Italia giustamente esultò.

(la telecronaca del trionfale oro di Seul con Galeazzi che urla orgoglioso)

https://www.youtube.com/watch?v=O0UdHY5NT14

Era Peppiniello che seduto a prua, incitava col megafono i muscolosi fratelli a darci dentro. Voo-ga! Voo-ga! Voo-ga! Senza la sua voce i fratelloni non sapevano dove andare, era lui a dirigere la baracca. E io spesso mi sento come lui, seduto col megafono a motivare i zòvani. "Forza! Lavorate, dateci dentro come bestie! Dai che dopo andiamo al cinema!"

Peppiniello di Capua, l'eroe magro. Un cuore di ferro in un corpo piccino ma sportivo, quello che tira fuori il meglio da te. Abbiamo bisogno di gente come lui. E' il momento di andare oltre il limite, forza! E poi adesso che arriva Natale sarà richiesto uno sforzo supplementare. Peppì, aiutami a trovare la forza!

sabato 20 dicembre 2025

UNA FOTO INCREDIBILE

Questa foto di oggi mi ha sconvolto. Non ci posso credere.

Questo è David Gilmour, il chitarrista dei Pink Floyd, che sta festeggiando in un pub inglese. La foto oggi, 20.12.2025, mi ha lasciato ad occhi aperti. "Perché? Saran cavoli suoi, no? E' periodo natalizio ed è normale festeggiare." Mi ha lasciato allibito però il cosa ha festeggiato. Non ci potevo credere, pensavo ad uno scherzo. E invece è vero.

David sta brindando al fatto che l'album "Wish you were here" è attualmente al numero 1 nelle classifiche britanniche degli album più venduti grazie alla riedizione celebrativa per il 50° anniversario dell'album.

Quando uscì per la prima volta, nel millennio scorso, ero un brufoloso adolescente. Me lo portai a casa, lo misi sul giurassico stereo Europhonics, indossai le cuffie al buio ed entrai in un trip di 45 minuti. Non so neanch'io quante volte in vita mia ho ascoltato Shine on you crazy diamond o la title track. Le sapevo anche suonare. Per me è più che un capolavoro, è un pezzo della mia vita.

E se guardando questo video in certe parti ti commuovi, allora mi puoi capire

https://www.youtube.com/watch?v=K6qj09OHvjw

"You bought a guitar, to punish your ma'"

venerdì 19 dicembre 2025

UN SOGNO ASSURDO 

Alla periferia di Milano, in via Castelbarco, una volta c'era la grande Centrale del Latte di Milano, dove veniva confezionato tutto il latte che praticamente si vendeva a Milano. Buonissimo, quanto ne ho bevuto nei tetrapack. Da grande poi ho abitato lì vicino e neanche a cento metri c'era anche la più famosa Università Bocconi, frequentata dai futuri manager fighetti. Ma io preferivo dire che stavo vicino alla Centrale del Latte, i bambini mi capivano di più.

Mio figlio anzi da piccolo era convinto che lì dentro ci fossero le mucche, i prati ecc. Io, che ne sapevo di più, intuivo che lì dentro invece c'erano macchinari, operai, grandi macchinari. O erano meglio le mucche?

E una notte sognai di entrarci con mio figlio, nella Centrale del Latte. Lo porto dentro a vederla per rendersi conto. Un inserviente ci chiede se siamo proprio sicuri di voler vedere. Certo. Allora apre una porta, entriamo e guardiamo dentro il capannone.

Non dimenticherò mai ciò che vidi nel sogno. Come in un film di Woody Allen, dentro scopriamo che abbiamo avuto torto entrambi. Al centro del capannone c'è una enorme tetta, e intorno cento operai che la strizzano. Ohh issa! Ohh issa! L'enorme tetta spruzza latte a fiumi, che poi vien messo nei contenitori. Ecco la vera centrale del latte, pensai, allora è questa!

Lì mi sveglio di botto e nella notte grido: “Wow, che supersogno assurdo!! Mammamia!

Dopo ottanta anni di onorato servizio, oggi la Centrale del Latte di Milano non esiste più, è stata acquistata e delocalizzata dal gruppo Granarolo 😥 Maledetti. Kz, non potevano comprare l'Università Bocconi?

(il Tetrapak, contenitore a forma di tetraedro che insieme alla nuova tecnologia del latte UHT, nel 1962 aprì la strada ad un mercato completamente nuovo, con il lancio del latte a lunga conservazione)