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giovedì 23 ottobre 2025

USARE CHATGPT A SCUOLA

Il professore di matematica del Liceo si aggiustò gli occhiali, ci guardò severo e poi disse una frase lapidaria: "voi avete tutto il diritto di copiare, ma io ho tutto il diritto di beccarvi". Quel giorno c'era il temutissimo compito in classe finale, distribuì i fogli e poi noi tutti chinammo il crapino sui banchi e ci mettemmo a scrivere, si rischiava di essere rimandati a settembre e studiare tutta l'estate. La paura per Armageddon e Ragnarok, l'apocalisse dei vichinghi, in confronto era niente.

Oggi sento che gli studenti copiano tutti da chatGPT, hanno i gps infilati nel culo e grazie alla AI rispondono a tutto. A che serve studiare? Anche qui su Quora lo si vede: ci sono risposte che sono smaccatamente un brutale copia incolla da chatGPT. Addirittura profili (come quello di Armando La Torre) fortemente sospettati di essere profili artificiali.

Già, peccato che i professori, che sono scemi fino ad un certo punto, abbiano preso le loro contromisure. Memori di quanto detto dal mio prof di matematica hanno scoperto che

A. le risposte prese da chatGPT o altri programmi simili (Gemini, Meta…) seguono tutte uno schema preciso, "wikipediano". Facile desumere, dato che anche i prof hanno accesso a chatGPT, da chi ha tratto ispirazione lo studente.

B. quando poi due o più studenti rispondono allo stesso modo magari usando furbissimi le stesse parole il brutto voto si avvicina

C. le risposte provenienti da AI hanno peraltro un difetto. Sono noiose. Non sono mai colorate dalla esperienza umana, dal filtro vissuto della vita. Se va bene, è un buon compitino con tutte le cosine al posto giusto. Una bambola vuota.

D. inoltre, lasciatemelo dire, insospettirebbe anche voi vedere uno scolaro che dal sei passa al dieci in un amen. E che magari all'orale fa scena muta (ma adesso ci sono gli auricolari)

Ci sarà sicuramente altro, se volete aggiungete, io per ora mi fermo qui. Capisco sempre di più quel professore universitario di Udine rosso in viso che ha imprecato con i suoi studenti:

"Voi dovete studiare dai libri di testo DP come cazzo fate a laurearvi e ad andare avanti nella vita se fate tutto con ChatGPT!"

"Si calmi, per favore."

"No, io non mi calmo! Qui dentro nessuno ha preso un libro, è tutto copiaeincolla!"

https://www.youtube.com/shorts/57RUGGXh7dY

Il Prof iracondo poi è stato sospeso per aver bestemmiato nella foga oratoria. Gli studenti ridacchiano, oggi hanno avuto ragione.

mercoledì 22 ottobre 2025

COSA HO IMPARATO SULL'UOMO

 (Avvertenza: argomenti dolorosi, astenersi cuori sensibili)

Il 20 ottobre a Milano è un triste anniversario. Si commemorano i bambini del quartiere di Gorla morti sotto un bombardamento americano. Alle 11.29 del 20 ottobre 1944 un B-24 carico di bombe, non riuscendo a raggiungere l'obiettivo prefissato (le officine Breda), si liberò delle stesse già innescate non in aperta campagna o sul mare, ma lanciandole sopra il centro abitato. Criminali.

Un ordigno distrusse il vano scale della scuola elementare "Francesco Crispi" proprio mentre era pieno di bimbi che stavano scendendo per recarsi al rifugio. Morirono molti insegnanti e 184 bambini. 184.

(la scuola elementare distrutta)

Io non ero ancora nato ma di quella tragedia si parlò per anni a Milano. Girava un racconto macabro: i bambini che stavano più sotto di tutti, sentendo che stavano per morire, dettavano le loro ultime volontà a quelli che stavano ammucchiati sopra, che a loro volta prima di morire parlavano a quelli sopra di loro e via così. Un camino fatto di morte, di dolore e di ultime parole di bambini. Non dovrebbero succedere queste cose, fa male sentire queste storie, si perde la fiducia.

E la storia amaramente si ripete. Non impariamo, come si è visto in una recente guerra. Quando mai i soldati hanno pietà dei bambini, di solito in guerra anzi li ammazzano senza pietà. Ed è meglio che siano piccoli, così oppongono meno resistenza e si eliminano prima che diventino pericolosi.

Questo ho imparato sull'uomo: in guerra i soldati non hanno pietà dei bambini.

(il monumento eretto a ricordo, sotto di lui c'è la cripta con piccole foto e i 184 nomi)

martedì 21 ottobre 2025

IL COMPAGNO DI BANCO

 A 15 anni come compagno di banco avevo un ragazzo che si chiamava Bonato con il quale facevo interminabili partite di mini-subbuteo con le palline di carta durante le ore di religione. Appassionatissimo di Stevie Wonder, di cui conosceva tutte le canzoni, ci coprivamo a vicenda, ci passavamo i compiti e i dettagli delle prime avventure sentimentali. Lui era molto più "esperto" di me e mi spiegava come si fanno i primi approcci.

Eh sì, la scuola serve anche a questo. Chissà dov'è finito. Ricordo ancora quando un giorno angosciatissimo venne da me e disse: "Oddio, ho appena scoperto che Stevie Wonder è cieco!"

(il Tartaro e Bonato durante la ricreazione, metà anni '70)

A TE

Vuoi sprecare la tua vita facendo la vittima?

A usare come scusa la malattia per sfogare la rabbia?

Rabbia che del resto si agitava in te,

molto, molto prima che venisse la malattia

Te lo dissi già: è la rabbia il tuo problema,

non certo la malattia, quella è venuta dopo.

Te lo dissi più di 10 anni fa,

dopo quel lungo viaggio in treno.

Ed è un peccato, perché se sei così rabbioso

vuol dire che sei pieno di energie

e potresti usare questa forza per il bello

Non per distruggere, ma per costruire

sei storpio? Puoi maledire il mondo e la vita,

oppure usare una sola mano e fare lo stesso qualcosa,

di veramente buono e che varrà il doppio.

La scelta su dove dirigere questa energia è solo tua,

sì, perché tu puoi fare una scelta

tu rimani il comandante della tua anima.


(ottobre 2025, dopo aver visto un sito Instagram)



domenica 19 ottobre 2025

LA FORESTA AMAZZONICA 

"Ciao Jessica, grazie che sei venuta."

"Hola segnor Luca, como estas?"

"Ciao Jessica, sto bene. Durante questo ricovero in ospedale mi sto riprendendo molto. Anche grazie a voi infermiere che siete brave. Tu da che paese latino provieni?"

"Vengo de l'Equador, segnor Luca. Un pequino pais mucho hermoso mas pobre."

"Cosa facevi in Equador? Sei molto giovane."

"Yo soy una pintora profesional de 31 anos, me gusta pintar la naturaleza."

"Veramente sei una pittrice? E sei venuta a fare l'infermiera in Italia. Ma il tuo nome intero com'è?"

"Jessica Maricela Quituizaca Mejia."

"Senti, ho una idea. Perché non dipingi qualcosa per la mia casa? Qualcosa che conosci bene."

"Como la selva?"

"Giusto. Ho un lungo e stretto pannello di legno in cucina, 22 cm per 2 metri, che così lungo e bianco mi da tristezza, vuole colore. Tu cosa mi proponi?"

"Puedo pintar la naturaleza selvatica de la Amazonas? Una obra titulada Selva Amazònica, si tu quieres."

"Certo che lo voglio! Pappagalli e alberi e colori. 250euro vanno bene?"

"Muy bien."

"Non sono mai stato in Amazzonia ma voglio portarla a casa mia! Grazie Jessica."

"De nada, segnor Luca."


Dai, aumentiamo la bellezza nel mondo. E così oggi18 ottobre (festa di San Luca) mi son fatto un regalo per l'onomastico. Jessica col marito italiano è venuta da me per sistemare l'opera, dipinta su un papiro egizio, sul pannello di legno. Essendo l'immagine lunga e stretta ho postato alcune foto di dettagli

"La bellezza salverà il mondo" (Dostoevskij). Se volete contattare la sconosciuta e timida Jessica per commissionarle qualche lavoro, scrivetemi pure in pvt. Si abbellisce la propria casa, si fa quel che si può.

LA MENTE FEMMINILE

in un recente studio del celebre MIT di Boston, affiancato dall'Università di Pechino e quella di Gottinga, numerosi scienziati hanno provato a dare un senso all'inspiegabile frase "non ho niente da mettermi", pronunciata da tante donne davanti ad armadi che strabordano di vestiti. Molti scienziati, soprattutto quelli teteschi, dopo studi pluriennali davanti a tale enigmatica frase hanno abbassato le braccia, preferendo dedicarsi alle teorie cosmogoniche sul Big Bang, a quanto pare più semplici.

Ma i più pratici americani, aiutati dagli emergenti cinesi, non si sono arresi e hanno trovato tre possibili risposte a tale insondabile quesito. Se una donna dice "non ho niente da mettermi la frase può significare tre cose:

A. non so come mi sento ed essendo l'abito una estensione del mio stato d'animo, vien fuori che non so cosa mettermi.

B. non ho voglia di andare in quel posto/con quella gente e quindi uso la scusa dell'abito.

C. mi annoio e voglio andare a comprarmi qualcosa di nuovo, così paghi tu.

Rinomati accademici e professoroni erano lì che dibattevano e organizzavano convegni sino a quando Lou Catarro, il ragazzo che portava le pizze, ascoltandoli distrattamente poi ha detto

"Ma perché non provate a chiederlo alle donne?"

"Eh già, perché adesso le donne dicono la verità!"

"Beh, voi provate!"

giovedì 16 ottobre 2025

TERRONE!

(Negli anni '60 l'atmosfera a Milano era questa, come si percepisce nel dialogo tra Luchino e lo zio che prepara la moka e intanto canticchia)

"Oh Signùr de Vimudrun, fa sciupà tucc i terùn…. Oh Signur di Gorgonsòela, fa sciupà in una volta solaaa…"

"Zio ma chi sono questi terroni?"

"Bruta gente, Luchin bel. "

"Ma come faccio a riconoscerli?"

"Sont piscinìn, brut e cativMeridiunal, negher… terùn, c'est plus facile!"

"Un mio compagno di classe vien da Catania."

"Ommadonna, ammò sont cume i ratt, sont dapertutt!"

"Ma siamo amici, giochiamo insieme."

"Stag'atènt, fioeu, damm a trà, fides no! Fa no el baluba."

"Secondo me non sono cattivi."

"Balabiott, te voeret minga drizzà i banan? Mej che te ve a Bagg a sonàa l'orghen!"

"Ma com'è che parli, zio?"

"Tè, lègg e studia!"

"Che libro è?"

NOTA: la umile chiesetta periferica di Baggio era talmente povera che, non potendosi permettere un organo vero, ne aveva affrescato uno sulla parete. Da cui l'espressione popolare milanese "Vai a Baggio a suonare l'organo!" che prende in giro chi si mette a fare un lavoro inutile.

Inutile in fondo come distinguere chi è terrone e chi no. Opinione mia intendiamoci, ma più vado avanti più vedo invece somiglianze tra le genti, anche se lontane. Ha poco senso fare distinguo.

(Nella immagine l'organo dipinto di Baggio. Uè, a me piace.)