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lunedì 12 dicembre 2016


LA CREADA

"Zia Rosa, zia Rosa! È vero che tu e la mamma da bambine eravate povere?"
"Certo, Luchino bello, venivamo da una famiglia poverissima."
"Perché?"
"Avevamo perso tutto con la guerra. La nostra casa era stata distrutta e dormivamo in 7 in una stanza. Tua mamma era troppo piccola per ricordarselo ma ogni tanto c'era pure qualche animale e a me faceva un po' schifo. Che tempi brutti."
Ma riuscivi a dormire?"
"Si impara a far tutto nella vita bel bambino. Sapessi quante cose imparerai."
"Però andavi a scuola?"
"Mio babbo mi ha fatto studiare solo fino alle elementari, poi mi ha mandato dai signori a lavorare come domestica. Penso che l'abbia fatto non solo per soldi ma anche per il mio bene, almeno li mangiavo tutti i giorni."
"Ma dovevi anche lavorare?"
"Quanti letti ho rifatto, per loro non avevo neanche un nome, mi chiamavano creada."
"E che vuol dire?"
"La creata, quella che non ha altri meriti che essere nata. Per fortuna poi mi sono rifatta. Come vedi, Luchino, tua zia nella vita è partita proprio dal basso."
"Un giorno mi racconterai la tua vita zia Rosa?"
"Certo amore bello, ma devi essere più grande."
"Perché?"
"Voglio essere sicura che capirai bene. A volte non è stato facile."
"Mi spiace, zia."
"Non ti preoccupare, ci sono stati anche momenti di festa. Per esempio quando un soldato americano regaló a noi figli di contadini una manciata di caramelle. Che gioia. Mai mangiate di così buone. E un altro episodio ricordo bene."
"Quale?"
"Una mattina quando ancora andavo a scuola e vidi qualcosa di brillante sul bordo del sentiero. Erano le bucce di una arancia che qualcuno aveva buttato via. Io non le conoscevo, le mangiai ed erano buonissime. quando tornai a casa lo raccontai alla mia povera mamma che mi sgridó tanto."
"Perché?"
"Non si mangiano le cose trovate per strada,è pericoloso. Ma erano così buone…"
"Ma le stesse arance che mangiamo noi?"
"Le stesse. Per questo a Natale voglio sempre che ci sia una arancia sul mio tavolo, per ricordarmi di quando ero povera."
"Ma io le butto sempre via le bucce! A scuola mi han detto che son velenose."
"Eh adesso si butta via tutto, anche qualcosa che potrebbe servire ancora. Che peccato. Che peccato."

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