I pompieri hanno aperto una finestra, sono entrati in casa sua e
l’han trovato morto nel letto. Gli era venuto un infarto durante la
notte, se ne è andato nel sonno. Viveva molto poveramente e venerdì
ci saranno i funerali.
Era l’amico di
infanzia ritrovato che, dopo la batosta che ho avuto a giugno,
durante la settimana mi faceva da badante. Ci volevamo bene sin da
ragazzini e di lui mi fidavo molto. All’epoca poi era disoccupato,
non se la passava bene (era pure solo al mondo) e diciamo che ci
aiutavamo a vicenda.
Aldilà della
amicizia, tra malato e badante ho notato si crea un rapporto strano.
A volte non lo sopportavo, rivolevo la mia autonomia e nel contempo
avevo bisogno di lui.
Ma si chiacchierava
molto e la casa ora è silenziosa senza la ingombrante presenza di
Massimo.
Sono rimasto
impietrito ieri quando l’ho saputo. Non si faceva vivo e avevo
telefonato in giro, mettendo in moto quel meccanismo che ha portato i
pompieri ad entrargli in casa.
Sei mancato talmente
all’improvviso che questa casa è ancora piena delle tue cose.
Poi ieri sera ho
mangiato il piatto di pasta e patate, ancora in frigo che era stato
preparato per te, e quando l’ho finito son crollato.
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