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sabato 20 giugno 2015

ARLECCHINO

Ricordate la favola di Arlecchino, quella che si racconta ai bambini? C’era un ragazzo del popolo povero, ma così povero che non aveva un vestito per andare alla festa. Sua mamma un giorno lo vide piangere e commossa decise di cucire un abito solo per lui. Usò tutto quello che trovava e l’abito venne così bene e multicolorato che alla fine fu il più bello della festa, e Arlecchino ebbe un successo strepitoso.
Sono varie le idee che si possono trarre da questa semplice fiaba, e che un bambino si porterà dentro per sempre: non scoraggiarsi davanti alla povertà, non aver timore di trovare una soluzione, la bellezza dei colori, non vergognarsi di essere diversi, anzi etc.
A me peraltro è sempre piaciuto un personaggio della storia a cui di solito si pensa poco, la mamma di Arlecchino. Una donna povera ma piena di ingegno ed amore, con un tale amore dentro che volle aiutare il figlio. Cuore di mamma. Potremmo imparare molto da lei.

mercoledì 17 giugno 2015

"Quando ti annoi significa che c'è un lavoro che non hai voglia di fare"
(Lou Reed - Work)

domenica 7 giugno 2015


L'ORA DELL'AMORE

A Firenze esiste una chiesa piccolina, Santa Margherita de Cerchi, quasi nascosta nel centro storico. Si dice che vi sia sepolta Beatrice Portinari, la donna amata da Dante Alighieri. Pur essendo defilata, è molto frequentata dagli innamorati e al suo interno c'è il famoso "cestino di vimini" dove chi soffre per amore lascia da secoli una letterina indirizzata a Beatrice, perché interceda e lo aiuti a ritrovare la serenità perduta.
L'Italia è piena di luoghi che parlano d'amore, il balcone di Giulietta a Verona, Ponte Milvio a Roma con i suoi lucchetti, Castel Toblino a Treno con la fata innamorata, la via dell'amore alle Cinque Terre, la Chiesa di San Valentino a Terni, c'è solo l'imbarazzo della scelta.
"Dear Beatrice...."

venerdì 5 giugno 2015

Recentemente sono stato intervistato da un canale televisivo in quanto "psicologo malato di sclerosi multipla", dato che potevo fornire un contributo specialistico "dall'interno". Ecco la trascrizione scritta delle mie risposte alla intervista, incicciottite e arricchite J

Prima domanda:  “ci sono pazienti che negano per primi a se stessi e poi ad altri eventuali peggioramenti della propria condizione. Questo è un aspetto della malattia?
Risposta: Certamente, è una sorta di autodifesa psicologica davanti alla malattia anzi molto comune. Tecnicamente si chiama “negazione”, io la chiamo per semplicità la “fase dello struzzo”, l’animale che caccia la testa nella sabbia per non vedere. Dalla Fase dello Struzzo, per esempio dopo che abbiamo ricevuto la botta della diagnosi di sclerosi multipla, ci siamo passati tutti (“non può essere vero…a me non succederà come agli altri…combatterò…nessuno lo saprà mai che sono malato…”). Questa Fase è anzi talmente comune che bisogna considerarla normale, e bisogna dire che gli stessi neurologi la aizzano quando rassicurano lo sconvolto neodiagnosticato (“non si preoccupi….andrà tutto bene….continui a fare la vita di sempre…”). E’ una difesa psicologica che può durare anche mesi, poi la realtà farà sentire i suoi diritti e si passerà alla fase successiva, in cui ammettere a se stessi e agli altri la malattia. Fare lo struzzo all’inizio insomma è normale ma continuare a farlo no.

Seconda domanda: “Occorre dirlo a parenti e figli, anche se piccoli?
Risposta: Sì. Dopo che la Fase dello Struzzo è stata superata bisogna trovare il coraggio e passare alla Fase della Ammissione, in cui rivelare agli altri la malattia di cui si soffre. E se parlare ad un adulto è facile, dirlo al proprio figlio di pochi anni no, tanto che molti non lo fanno. Ma è un errore, i bambini captano sempre che c’è qualcosa che non va, hanno antenne straordinarie. E, questo è ormai assodato, bisogna evitare i “cattivi segreti” in una famiglia, è un errore non parlare di certe cose che li riguardano ai bambini perché potrebbero dare loro sofferenza. Il silenzio può essere una soluzione temporanea ma non per molto, prima o poi bisogna dirlo. Ovviamente con “parole giuste”, e per trovarle bisogna fare affidamento sulla propria sensibilità ed esperienza. Le parole giuste bisogna poi usarle anche con il proprio partner e al lavoro, ma qui ogni caso è veramente a sé.

Terza domanda: “spesso accade che il malato si attribuisca la colpa di avere una malattia…cosa fare?
Risposta: molto molto frequentemente, soprattutto agli inizi, tanti malati attribuiscono la malattia a se stessi, allo stress, ad un atteggiamento sbagliato, alla loro emotività. Fattori psicologici più che fisici insomma. Atteggiamento in fondo comprensibile, cercano di dare un perché al mistero ”perché la s.m è venuta proprio a me?”. Psicologicamente la risposta è NO, vari studi hanno appurato che non esiste correlazione tra malattia e stato psicologico.
Lo stress per esempio si è visto che è un fattore scatenante, questo sì. Non causa la malattia, ma fa affiorare qualcosa che magari era sott’acqua, o dormiva. Ecco perché in genere ai malati di sm si consiglia una vita senza stress (cosa però su cui non sarei molto d’accordo, già c’è sin troppo torpore in chi ha la malattia, semmai evitare uno stress eccessivo o troppo prolungato). E neanche è vero che la sm viene alle persone “sensibili”, lavorando in Tribunale ho visto anche parecchi delinquentoni con la sclerosi multipla. La sclerosi multipla è una malattia democratica, ve l’assicuro. Se posso poi dare un suggerimento, non cascate nei pensieri del tipo “Perché io?…Non me lo meritavo…Qualcuno mi punisce per i miei peccati…” etc. Si casca in una spirale depressiva tanto dolce quanto mortifera, appena sentite questi pensieri accantonateli.

Quarta domanda: “la sclerosi multipla modifica il carattere di una persona?
Risposta: A parer mio e di altri, da quanto si può vedere, la sm -come tutte le malattie croniche- in genere non cambia ma amplifica il carattere. Più che cambiare il carattere di una persona, lo svela per ciò che veramente è. Essere in uno stato di bisogno fa emergere infatti tutti quei lati che prima, nella normalità, erano celati. A volte accade che una persona si incattivisca o diventi più buona, e allora viene il sospetto che la malattia abbia modificato il carattere, ma non è così. Suggerimenti: una persona si è incattivita con chi lo circonda anche perché ha visto che questo suo atteggiamento funziona. Meglio spiegargli che il gioco è stato scoperto e che è meglio usare le sue energie per qualcosa di meglio.

Quinta domanda: ”quale terapia psicologica consigliare a chi ha la sclerosi multipla?
Risposta: a meno che la sm non abbia fatto esplodere problemi preesistenti (caso raro; paradossalmente avere una malattia fisica grave, come già notava Freud, per qualcuno diventa una terapia psicologica), per chi ha la sclerosi suggerisco semmai una terapia blanda, di sostegno. I problemi psicologici di chi ha questa malattia sono purtroppo molto simili, in primis la depressione (un farmaco leggero aiuta), l’isolamento, la solitudine. Cose queste ultime che non c’entrano con una eventuale terapia, ma con le relazioni umane che si sono instaurate in passato.
Ma ho una buona notizia: non ho mai capito bene il perché, ma la sm sembra che induca molta solidarietà tra malati, più che altre malattie. Approfittatene di questa solidarietà, di questa voglia di fare gruppo. Su internet sono centinaia i siti in cui i malati parlano, si confrontano, organizzano raduni etc. E’ una sorta di “terapia di gruppo” divertente e molto, molto utile. Chi non si è fatto problemi ad usare la solidarietà si è visto anzi che ha un decorso della malattia migliore di chi si chiude in se stesso.

Sesta domanda: “la famiglia è pesantemente coinvolta, quale contesto familiare preferire?
Risposta: come spesso accade in caso di malattie gravi, a volte i familiari anche se partiti con le migliori intenzioni alla fine non ce la fanno più. Ecco perché è importante quasi da subito iniziare a intrecciare una Rete, come la chiamano in sociologia, una serie di legami con persone e associazioni che possono dare una mano. E’ il suggerimento finale che do: telefonate, chiedete, non abbiate paura di esporvi. In ogni città, in ogni paese esistono centri di volontariato o persone disponibili a dare una mano. Non riducetevi all’ultimo momento, iniziate subito. Coltivate una ricchezza che vi tornerà utile in futuro.


mercoledì 3 giugno 2015

LA FESTA ITALIANA DEL 2 GIUGNO

Sono molto fiero di quello che hanno realizzato gli italiani nel passato, è difficile però essere orgogliosi di quello che stanno combinando (o non combinando) adesso e da parecchi anni. Per questo la festa del 2 giugno genera in me emozioni contrastanti. 

Come psicologo, conosco bene questo sentimento. E' la ambivalenza che si trova dentro ogni figlio (soprattutto se adolescente), che nel contempo ama e odia suo padre, così ben descritta da Freud in Totem e Tabù. Maledetta logica dei sentimenti, in cui coesistono insieme due sentimenti opposti, odio e amore. 
Non c'è nulla da fare, bisogna accettarli entrambi e ad entrambi dare pari dignità, anche se sono incompatibili e ci si sente divisi. Per quanto possibile, integrarli. Non vedo per il momento altra soluzione.

Comunque, aldilà di queste fisime, buona giornata di festa a tutti.

martedì 2 giugno 2015

E' l'ora del test! Forse nel buio della notte ti sarai chiesto "ma da quando mi sono ammalato...io chi sono diventato?" Non affaticarti, rispondi al test e scopri a chi assomigli! 
Approvato dalla AMI (associazione malatini italiani)

CHE TIPO DI MALATO SEI?
1.SEI ISCRITTO ALL’AISM?
a.Da sempre
b.Mai
c.Certo, anche se…
d.Ci sto pensando
e.3-1 per la Sampdoria
2.”MI SPIACE, MA LEI HA LA SCLEROSI MULTIPLA…”
a.Ne è sicuro? Sentirò un altro parere
b.Combatterò
c.Non finirò in sedia a rotelle
d.Pianto
e.Ah sì? E lei è uno stronzo!
3.UNO SENZA PASS PARCHEGGIA NEL POSTO DISABILI
a.In galera
b.In miniera
c.Una bella riga alla macchina e gli passerà la voglia
d.Chiamo i Vigili
e.Ero uno di loro
4.QUANDO ARRIVERA’ LA CURA?
a.Prestissimo
b.Mai troppo presto
c.Mah, troppi interessi
d.Ci sarebbe già, ma non la tirano fuori
e.Sarà un futuro d’inferno
5.SCOPPIA UN LITIGIO SU INTERNET
a.Intervengo
b.Faccio da paciere
c.Guardo
d.Che due maròni
e.Sobillo
6.SENTI… EHM… MA LA SESSUALITA’?
a.Con l’età è migliorata
b.Faticosa
c.Con qualche aiuto me la cavo
d.Faccio del mio peggio
e.Oooommmm……..
7.CADE UNA STELLINA, IL TUO DESIDERIO…
a.Fammi tornare come prima
b.Bada alla mia famiglia
c.Dammi almeno la serenità
d.E’ un segreto
e.Più desideri!
8.LAVORO ED SM, UN CONNUBIO IMPOSSIBILE?
a.Bisogna darsi da fare, ma c’è più gusto
b.E’ un mondo difizile
c.L’importante è la pensione
d.Quale lavoro?
e.Sono bello dentro
9.TI ATTIZZA DI PIU’ COME FANTASIA
a.Pensione integrativa di € 5.000 al mese da dare a chi si ammala di sm. Sicuramente un incentivo a trovare la cura presto.
b. Gogna mediatica per chi parcheggia abusivo. Esporre il faccione brutto dell'abusivo al posto del telescopio in tv con sotto una scritta eloquente, il nome e l'indirizzo.
c.Dispositivo anti-G, antigravità. Un robo grande come un pacchetto di sigarette che uno si mette in tasca e che annulla la gravità della persona, che potrà volare volteggiare e roteare ogni dove.
d.Doccia orizzontale. Il tubone della risonanza magnetica riadattato e trasformato. Uno entra dentro, viene insaponato, lavato e un getto di aria calda lo asciuga tra le mille bolle blu.
e.Scarpe hovercraft con la suola magica, si sollevano di 2-3 cm dal suolo grazie all'aria compressa permettendo scivolare su qualsiasi superficie senza fatica, solo pensandoci.
10.PERCHE’ IO?
a.Ci sono varie teorie
b.Me lo meritavo
c.Mi ero stressato troppo
d.Non l’ho mai capita
e.Dio c’è, ma mi odia
11.PARLIAMO DI SOLDI
a.quali soldi?
b.governo ladro
c.risparmio come una formichina
d.li spendo tutti, di doman non c’è certezza
e.i soldi non fanno la felicità e il tempo aggiusta tutto. E come cazzate oggi siamo a posto.
11.TI PROPONGONO UNA NUOVA CURA
a.Eccomi
b.Massì, proviamo anche questa…
c.E’ il solito bisness, non cascateci
d.Posso permettermi il lusso di aspettare
e.Grazie, sto cercando di smettere
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I PROFILI
PREVALENZA RISPOSTE A: tendenza Capatosta. Hai convinzioni e idee molto forti, da vero duro non è affatto facile batterti in una discussione su questa malattia del cavolo. Sei sempre molto informato e non ti arrendi mai. Sei brillante ma ti preghiamo di una cosa: ogni tanto gusta l’arte e smollati un po’. Scendi tra noi mortali, il cazzeggio moderato fa bene a te e a chi ti circonda. Caparbio.
PREVALENZA RISPOSTE B: tendenza Guerriero. Eccolo qui, il nostro eroe. Fossero tutti come te avremmo già risolto i problemi di questa nostra povera Italia, oltre che i nostri. Dimostri pure vigore, sensibilità e buon cuore nell’affrontare i problemi. Sangue caliente e latino, che non guasta mai. Intendiamoci, la tua mannaia cade inesorabile su quelli che se ne approfittano (e purtroppo sono tanti) della nostra malattia e a volte per questo fai un po’ paura. Indistruttibile.
PREVALENZA RISPOSTE C: tendenza Serenità. Si nota che vieni da una terra generosa, nemmeno la malattia è riuscita a cambiare la tua natura interiore, fatta di buoni sentimenti e solidarietà. Sei cittadino del mondo e nel profondo. Oddio, ogni tanto esageri con il tuo politicamente corretto ma c’è di buono che te ne accorgi subito e ti dai una regolata. Sei il sale della terra, non perdere il tuo sapore. Limpido.
PREVALENZA RISPOSTE D: tendenza Cuore grande. C’è da dire una cosa di te: ti dai da fare, produci, sei un vulcano di idee, risolvi i problemi e in fondo sei un autentico romantico, anche se ti è capitata questa tegola sulla testa. Ogni tanto saluti tutti e vai a divertirti. E non è facile, te l’assicuriamo, avere questa leggerezza. Ti ammiriamo per quello che sei riuscito a combinare. Lunga vita a te, sognatore.
PREVALENZA RISPOSTE E: tendenza Cipperimerlo. Ancora tu? Ma non dovevamo vederci più? Il solito. L’anarchico napoletano che pensa di essere più furbo di tutti, la fantasia al potere, e Che Guevara e blabla. Ma c’è una realtà autentica con cui fare i conti, basta sognare, rischi di spezzarti le corna. In verità infatti la malattia ti sta inchiappettando alla grande ma tu neanche te ne accorgi. La tua realtà è da poverino, ma i tuoi sogni di gloria ah come scintillano. Surreale.