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martedì 1 dicembre 2015

SHOPPING

Tempo fa ero stato intervistato in quanto “esperto” (ahahah) da Psychologies, mensile della Rusconi dedicato a svariati temi di psicologia ma non in maniera specializzata, piuttosto per il grande pubblico a maggioranza femminile. In linea con le lettrici della rivista, il tema della mia intervista era…lo Shopping Compulsivo, la mania cioè di acquistare cose fondamentalmente inutili ma tanto carine. Malanno tipicamente femminile, se un uomo è disperato è più facile vada a far baldoria piuttosto che svaligiare un negozio d’abbigliamento o altro. A volte nemmeno un malanno, quasi una terapia.
Però, dato che soltanto i soldatini sono completamente maschili o le bambole completamente femminili… anch’io confesso (ma non ci vuole un grande sforzo) un lato femmineo e fanciullesco in me. Un giardino segreto, tenuto tutto sommato sotto controllo, ma che coltivo con cura e annaffio di nascosto. Che soddisfazione vedere crescere in me certi fiori, non ci voglio rinunciare.

Beh, tagliamola corta. La Tartarina in me talvolta fa capolino, soprattutto quando accompagno la morosa a fare compere. Di solito annuisco con grugniti neanderthaliani ai suoi acquisti, ma qualchevolta… qualche volta mi inserisco nel flusso gratificante dello shopping. Vado da solo, abbandono la mia postazione che vorrebbe essere protomaschia e seguo l’istinto della vanità. E me ne accorgo perché inizio a comprare roba assolutamente inutile, ma tanto bellina.

Mi piace in quei casi aggirarmi tra le bancarelle, palpando nelle tasche i soldini e valutando come spenderli tutti. Perché DEVO spendere. Se spendo esisto. E aiuto pure l’economia. Fortunati i commercianti che mi incrociano in quei momenti.
Proprio per questo motivo, quando esco, evito solitamente di portarmi dietro tanti soldi. La maggior parte delle volte non spendo nulla, ma non si sa mai quando mi coglie la febbre.

Per esempio, quella volta che sono stato… che sono stato a Napoli, ricordo la via San Gregorio Armeno con tutte le sue interessantissime bancarelle. E’ stata la morte mia. Un sogno mi ha afferrato, e nel sogno ho iniziato a contrattare per corni rossi antisfiga, statuette di Pulcinella, vedute di Posillipo, magneti di Totò da attaccare al frigo, un santino di Maradona, un babà di gesso, foto del Vesuvio col pennacchio, un cavalluccio marino, il Maschio Angioino nella palla di neve, portaceneri di lava, cartoline di Napoli etc. Purtroppo avevo finito i soldi e non sono riuscito a comprare l’indispensabile barattolo con dentro l’aria di Napoli.
La mia compagna di allora quando è tornata dai suoi giri mi ha guardato negli occhi, e dato che mi conosceva ha chiesto subito: “che stronzate hai preso?” Ah, come è difficile essere uomini oggi.

Conclusione: l’impulso allo Shopping esiste, è quasi atavico in ogni essere umano e irresistibile in certe occasioni, si può contenere ma non eliminare. E i commercianti lo sanno…e ora che sta arrivando Natale si fregano le mani.

Non uscite mai con tanti soldi, e non fate i furbetti: lasciate a casa le carte di credito.